Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE C | LA RINASCITA DEL SECONDO DOPOGUERRA QUANDO 1953 Rivolte in Germania Est Giugno 1956 Rivolte in Polonia DOVE 3R]QD QUANDO Ottobre 1956 Rivolte in Ungheria 3-4 novembre 1956 Intervento dei carri armati sovietici a Budapest Un carro armato sovietico presidia una strada di Budapest dopo la repressione della rivolta della popolazione ungherese. 400 Proprio in quell anno si riaprì il dialogo fra l Urss e la Iugoslavia di Tito, primo paese socialista a non sottoporsi al dettato sovietico. Segni di dissenso si ebbero nella Repubblica democratica tedesca, dove l opprimente controllo poliziesco delle truppe sovietiche spinse molti a migrare verso la Germania Ovest nei primi anni Cinquanta. La popolazione di Berlino Est manifestò nel 1953 con scioperi e rivolte la sua opposizione al regime di Ulbricht, ma l ordine fu ben presto ristabilito attraverso la repressione sanguinosa operata dalle truppe militari. La Polonia fu teatro di manifestazioni operaie molto dure nel giugno 1956 nella città di Poznan , dove si svolse uno sciopero subito represso dalle truppe sovietiche. Nonostante tutto, la rivolta riuscì a ottenere il ritorno al potere del comunista dissidente W adys aw Gomu ka, perseguitato al tempo di Stalin e fautore di una linea politica riformista. Non avvenne altrettanto in Ungheria, dove le rivolte popolari dell ottobre 1956, sulla scia di quelle polacche, portarono all abbattimento dei busti di Stalin, quasi a significare la lontananza del popolo ungherese dal comunismo sovietico. Le rivolte furono represse dalla polizia con l aiuto sovietico, ma al potere giunse comunque un uomo politico comunista con chiare idee riformiste, Imre Nagy, che era già stato al governo tra il 1953 e il 1955 e che proclamò la volontà dell Ungheria di uscire dal patto di Varsavia, mentre la popolazione lo appoggiò continuando le insurrezioni contro Mosca. Il 3 e il 4 novembre i carri armati sovietici invasero la capitale Budapest, dove si svolse un drammatico scontro con la popolazione civile che provocò migliaia di morti in circa sette giorni. Nagy fu arrestato e condannato a morte. Con l insediamento del governo filosovietico di J nos K d r si spensero le spinte riformiste, anche se restarono spazi di apertura sotto il profilo economico. La rivolta ungherese dimostrò l impossibilità per i paesi satelliti dell Urss di uscire dal sistema di divisioni definito dalla guerra fredda. Anche i partiti comunisti occidentali si piegarono al dettato di Mosca nonostante le critiche rivolte da non pochi militanti all atteggiamento sovietico al punto che alcuni intellettuali in Europa abbandonarono il proprio partito in segno di protesta.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi