APPROFONDIAMO - PERSONAGGI - Il ruolo delle donne nella

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE APPROFONDIAMO PERSONAGGI IL RUOLO DELLE DONNE NELLA RESISTENZA Durante la Seconda guerra mondiale e nell ambito dei movimenti della Resistenza europea si moltiplicarono le circostanze e quindi le funzioni di cui molte donne si fecero carico. Si passò da attività di propaganda e diffusione di informazioni a quella di organizzazione di siti e punti di ritrovo per i partigiani, o ancora dallo smistamento di armi e munizioni fino ad attività di guerriglia, come nel caso del ramo femminile delle Brigate Garibaldi. Se è vero che la Resistenza armata restò sostanzialmente un movimento maschile, è altrettanto vero che la presenza delle donne nel movimento resistenziale si costruì su aspetti non solo militari. Solo in Italia si parla di circa 35 000 partigiane, 1000 delle quali sono cadute in combattimento, quasi 3000 quelle fucilate e impiccate, oltre 4000 arrestate. Si pensi al coinvolgimento che madri e mogli ebbero nel corso della guerra quando l Italia fu sottoposta all occupazione nazista all indomani dell 8 settembre. La partecipazione femminile al movimento di Resistenza fu paradossalmente esaltata da questo evento, in quanto il territorio fu preso di mira dagli occupanti che cercarono casa per casa di imporre il terrore e punire i rivoltosi. Le donne si impegnarono nel nascondere gli uomini o nel sabotare gli sfollamenti (i trasferimenti forzati in un altra regione) stabiliti dai nazisti, così come si adoperarono per proteggere ebrei o soldati alleati. Partecipare alla Resistenza significò per molte donne abbandonare la condizione subalterna che avevano nella società, superare lo spazio degli affetti familiari, aprirsi a significati e posizioni sociali e politiche completamente rinnovate. L impegno militante nella lotta e le stesse esigenze di clandestinità spezzarono anche quei codici morali che obbligavano le donne, per esempio, a non frequentare uomini estranei alla famiglia, soprattutto in determinati orari e situazioni. Oltre a combattere, le donne esercitarono la funzione di staffette portando messaggi, alimenti, armi. Per evitare che i combattenti partigiani si esponessero al rischio di venire arrestati, le donne aprivano piste e sentieri in qualunque condizione climatica, 356 mettendo spesso in pericolo la loro vita. Non fu dunque una scelta facile quella di chi decise con energica fermezza di dare il proprio contributo alla nascita di una nuova nazione e di un paese libero. Guidate da un chiaro spirito antifascista, con o senza armi, parteciparono attivamente alla Resistenza donne di varia estrazione sociale e culturale: operaie, casalinghe, studentesse, contadine, insegnanti, intellettuali, impiegate. Alcune di queste figure sono state raccontate dal cinema, come da Roberto Rossellini in Roma città aperta, dove Pina (Anna Magnani) è l energica popolana che si ribella alle violenze e alle ingiustizie dei nazisti andando incontro alla morte; o in romanzi come L Agnese va a morire di Renata Viganò, che racconta la dolorosa vicenda di una semplice lavandaia che si ritrova a fare la staffetta con i partigiani dopo l uccisione del marito per mano nazista. Tre partigiane armate di fucile, Milano 1945.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi