Dai fatti alla Storia - volume 3

La Resistenza e la vittoria degli Alleati | CAPITOLO 12 Un convoglio alleato attraversa piazza del Popolo a Roma, dopo la liberazione della capitale italiana. Fosse Ardeatine Antiche cave di tufo situate a sud di Roma, tra le catacombe di Domitilla e di S. Callisto, sulla via Ardeatina. QUANDO 4 giugno 1944 Liberazione di Roma Altri fondamentali eventi che resteranno nella memoria collettiva per la loro efferatezza avvennero a Roma. Occupata la capitale, le truppe tedesche intensificarono la politica antiebraica con un deciso attacco alla comunità residente nel ghetto di Roma dove, il 16 ottobre 1943, realizzarono un rastrellamento in seguito al quale oltre 1000 persone furono deportate nei campi di sterminio. Un ulteriore episodio di feroce brutalità si ebbe il 23 marzo 1944: un gruppo di partigiani riuscì a colpire un reparto tedesco in un attentato in via Rasella, nel centro di Roma, uccidendo 33 soldati del Reich. La rappresaglia dei nazisti non si fece attendere: stabilendo un agghiacciante rapporto aritmetico, Hitler ordinò di fucilare 10 italiani per ogni tedesco ucciso. Il giorno dopo, 335 italiani furono prelevati fra gli antifascisti e gli ebrei, quindi trasferiti presso le Fosse Ardeatine e fucilati uno a uno dalle squadre del tenente Herbert Kappler, sotto la responsabilità del comandante in capo delle forze armate tedesche in Italia, Albert Kesselring. Dopo un fallimentare tentativo di rompere il blocco tedesco con lo sbarco di Anzio (sulla costa laziale), iniziato il 22 gennaio 1944, gli Alleati riuscirono a sfondare la Linea Gustav e finalmente il 4 giugno anche Roma fu liberata. LA SVOLTA DI SALERNO Le posizioni politiche all interno del Cln, e quindi dei partiti che vi erano rappresentati, come sappiamo, erano abbastanza diversificate. Il dibattito che si aprì all interno del Comitato riguardò in primo luogo la sua stessa natura, la sua capacità politica e il suo riconoscimento all estero. Nonostante gli Alleati avessero riconosciuto come unico organo politico il governo Badoglio, i partiti del Cln si dichiararono indisponibili a collaborare con il vecchio maresciallo e con la monarchia sabauda, entrambi troppo compromessi con il fascismo, per cui iniziarono un vivace dibattito sulla questione cruciale del futuro istituzionale dell Italia: la scelta fra monarchia o repubblica. Al governo Badoglio, evidentemente disposto a un aperto sostegno alla monarchia, si opposero, quindi, alcuni componenti del Comitato, attestati sulla intransigente volontà di far abdicare il re e passare a un altra forma istituzionale. 353

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Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi