APPROFONDIAMO - LUOGHI ED EVENTI - Le Quattro giornate di

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE QUANDO 9 settembre 1943 Sbarco alleato a Salerno 28 settembre-1° ottobre 1943 Quattro giornate di Napoli INSURREZIONI E MASSACRI Con lo sbarco anglo-americano a Salerno il 9 settembre 1943, gli Alleati tentarono l avanzata verso Roma, ma la situazione di stallo, che vedeva i tedeschi tenere la difesa sulla Linea Gustav (l arretramento sulla Linea Gotica sarebbe avvenuto solo nel corso del 1944), non si modificò. I momenti di scontro più critici si ebbero con i bombardamenti di Montecassino, quando gli Alleati distrussero l antica abbazia fondata da Benedetto da Norcia nel V secolo, ritenendo che vi fossero nascosti arsenali tedeschi. Fu nell Italia liberata del Regno del Sud che si verificò il primo importante episodio che mise in scacco le armate naziste: a Napoli, sebbene il movimento partigiano fosse meno consistente rispetto al Nord Italia, si sviluppò un insurrezione tra il 28 settembre e il 1° ottobre 1943, passata alla storia come le Quattro giornate (> A ). In seguito a ripetuti atti spietati compiuti dai nazisti, le insofferenze della popolazione napoletana si congiunsero con l azione di alcuni gruppi di partigiani. Le truppe comandate dal colonnello nazista Walter Scholl furono costrette alla definitiva ritirata, e la città si liberò. APPROFONDIAMO LUOGHI ED EVENTI LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI La città di Napoli, occupata dalle truppe naziste al comando del colonnello Walter Scholl, aveva subìto tra il 1940-43 circa 105 bombardamenti da parte degli Alleati, che avevano devastato la città e provocato oltre 20 000 morti tra la popolazione civile. L armistizio dell 8 settembre trovò Napoli quasi senza acqua e gli alimenti del tutto insufficienti. Con le autorità e i fascisti locali complici dei nazisti, il caos si moltiplicò nei giorni successivi, mentre le truppe alleate sbarcavano a Salerno. Nel frattempo si stavano moltiplicando le forme di protesta, alcune delle quali si erano espresse già mesi prima in alcune fabbriche a opera di nuclei operai comunisti. Anche tra la popolazione aveva già preso consistenza una diffusa ribellione verso la guerra fascista e i suoi continui insuccessi: ne furono artefici giovani, ufficiali, intellettuali. Si cominciava a diffondere quella coscienza pubblica che negli ultimi giorni di settembre del 1943 sarebbe scoppiata in rivolta. Un segnale di un mutato clima si ebbe dopo il proclama del 13 settembre con cui Scholl prese i pieni poteri sulla città, spogliandola delle risorse materiali e alimentari ancora disponibili. Quando i napoletani si rifiutarono di rispondere all appello per il servizio obbligatorio al lavoro nazionale , che avrebbe deportato i lavoratori in Germania, Scholl reagì con violenza, ma suscitò l effetto di far uscire allo scoperto giovani, militari e antifascisti che scesero nei quartieri della città armandosi. Dal Vomero alle periferie della città, tra il 27 e il 30 settembre un insur- 352 rezione popolare in parte spontanea, in parte organizzata, spiazzò il comando. Messe alle strette da azioni imprevedibili, il 1° ottobre le truppe naziste abbandonarono la città, mentre i partiti antifascisti assumevano il controllo militare e civile. Al loro ingresso in città, quello stesso giorno, gli Alleati trovarono una Napoli già liberata, prima tra le grandi città d Europa. Folla esultante per le strade di Napoli al termine delle Quattro giornate che portarono alla liberazione del capoluogo campano dall occupazione tedesca.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi