Dai fatti alla Storia - volume 3

La Resistenza e la vittoria degli Alleati | CAPITOLO 12 La seconda lettera fu scritta dal falegname e militante comunista goriziano Aldo Sbriz, che, dopo l 8 settembre, divenne comandante della Compagnia del Battaglione Mazzini . Fu catturato in un azione di rastrellamento condotta dalle Ss tedesche nella zona di Cormons (Gorizia) il 1° gennaio 1944. Dopo essere stato torturato fu processato dal Tribunale militare tedesco e fucilato il 7 marzo 1944 all età di 34 anni. Nella lettera si sofferma sugli affetti più cari, scrivendo e pensando alla moglie, alla figlia, alla madre. Il linguaggio delle emozioni prende il sopravvento, essendo peraltro imminente il momento della sua esecuzione. La guerra ha ucciso le speranze di una vita familiare fatta di legami, di piccole cose, ma importanti per la vita di ognuno. La lettera si chiude tuttavia con un recupero di ragioni che, anche se rese con una forma e una lucidità diverse da quelle di Giaime Pintor, lasciano intuire una consapevolezza della propria morte per motivi nobili. Infine scaglia una sorta di maledizione contro chi ha voluto la guerra e ha distrutto tante vite e famiglie. Gorizia, 6 marzo 1944 Pina cara, figli miei, madre e tutti i miei cari, quando riceverete questa mia io sarò già morto. Il mio dolore è immenso grande, non per me stesso, ma per voi tutti. Vi ho tanto amati e adorati, in mezzo a voi ho trovato grande felicità, sono contento e felice di avervi amati ed essere stato amato. Non dimenticatemi! Ti ricordo Pina mia quante belle speranze accarezzavamo, come costruivamo il nostro avvenire. Ed ora, tutto ciò è stroncato. Addio speranze. E tu Giuliana mia piccola, come sei? Io l immagino il tuo lieto visino sorridente. Aspettavo la tua nascita con gioia grandissima, ma la mia grande scontentezza sta nel fatto che la fatalità non mi ha permesso ch io ti vedessi solo con la mia fantasia. Non ho potuto darti nemmeno un bacino sulla tua fresca guancetta. Ora io ti saluto e ti bacio caramente. [ ] Datevi coraggio non dimenticatemi. Perdonatemi! Un saluto a tutti coloro che mi vollero bene. Addio Ines e Pieri. Addio Ioletta e Marcella e Mamma. Addio mamma mia, Pina mia figli cari, addio sorelle e Baldo. Auguro a tutti voi una lunga e felice vita. Pina mia cara, ti raccomando i nostri amati figlioletti, educali e fa sì che mai si dimentichino del loro caro babbo. Ti do l ultimo mio abbraccio e ti bacio caramente. Addio. Vi lascio in eredità il mio affetto amoroso. Cara mamma addio, parto prima del tempo, col vostro ricordo nel cuore. Tu sai ch io muoio innocente, muoio perché, non ho fatto male alcuno; muoio perché qualcuno l ha voluto. Ma questo qualcuno, ch io conosco, sarà condannato a sentire fischiare nelle proprie orecchie, per tutta la vita, il pianto delle mie innocenti creature, il pianto di una giovane madre ed il dolore di tutti i miei cari. Ed ora, addio. Sono il vostro amato Addio Pina mia, figli miei! Aldo P. Malvezzi, M. Pirelli, Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana, Einaudi, Torino 1975 INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Quali motivazioni spingono Giaime Pintor a impegnarsi nella Resistenza e quale ruolo si augura ricoprano gli intellettuali? 2 Quale rimpianto appare con maggiore evidenza nella lettera di Aldo Sbriz e quale condanna lancia a chi è stato responsabile di tanti lutti? 351

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi