Dai fatti alla Storia - volume 3

La Resistenza e la vittoria degli Alleati | CAPITOLO 12 Una vedetta partigiana sulle Alpi. IL CLN E I PARTIGIANI All indomani dell armistizio, i vari rappresentanti dei partiti, riuniti a Roma, fondarono il Comitato di liberazione nazionale (Cln), organo che si prefiggeva di superare la monarchia e dare vita a una nuova struttura istituzionale. A capo del Comitato fu indicato il socialista riformista Ivanoe Bonomi (> C6.6). Anche in Italia settentrionale si costituì un Cln per l Alta Italia (Clnai) che, vista l occupazione delle truppe tedesche, operò clandestinamente sotto la guida di Ferruccio Parri, esponente di rilievo del Partito d Azione. Per partecipare ai combattimenti contro gli occupanti tedeschi fu apLA RESISTENZA ARMATA positamente costituito un Corpo italiano di liberazione; ma ciò che apparve più evidente fu la crescita continua delle adesioni di chi decise di Formazioni partigiane prendere le armi per combattere il nemico. I gruppi partigiani si divisero in base alla collocazione ideologica e si organizzarono in pochi e definiti organismi: Corpo volontari libertà: formazioni dirette dal Cln Brigate Osoppo: formazioni autonome le Brigate Giustizia e Libertà, che si richiamavano alle prospettive politiche del Partito d Azione; le Brigate Matteotti, così chiamate in memoria della vittima dello squadrismo fascista (> C6.7), che si ispiravano al programma socialista; le Brigate Garibaldi, costituite essenzialmente da comunisti. Queste ultime erano radunate in piccole unità d azione, i Gap (Gruppi di azione patriottica), che riuscirono, operando nelle città soprattutto nell inverno 1944, a mettere a segno una serie di attentati contro le strutture militari nemiche oppure a colpire personaggi politici legati al regime fascista o conniventi con i nazisti. La guerra di liberazione dal nazifascismo Brigate Matteotti: socialiste infatti è stata anche una guerra civile, che divise gli italiani tra un fronte e l altro. Brigate Garibaldi: comuniste Infine, non vanno dimenticate, per quanto minoritarie, le formazioni partigiane cattoliche e liberali o quelle cosiddette autonome . Oltre alla varietà di posizioni politiche, anche la provenienza sociale dei Gruppi di resistenza urbana partigiani fu molteplice: intellettuali, studenti, operai, impiegati, contadini. Si stima che siano stati coinvolti nel movimento resistenziale almeno 200 000 persone, considerando i nuclei più attivi e armati, ma ben più ampia è da ritenere la partecipazione di quei civili, uomini e donne, Squadre d azione Gruppi d azione che, anche con semplici atti e senza armi, contribuirono alla lotta patriottica patriottica partigiana e alla liberazione dal nemico (> F , pag. 350). Brigate Giustizia e Libertà: azioniste 349

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Dal Novecento a oggi