Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE LE ALTRE COMPONENTI IDEOLOGICHE DEL NAZISMO I princìpi dell ideologia nazista finora indicati costituiscono una parte della cosiddetta concezione del mondo del nazismo e del suo capo. A questi bisogna aggiungere altri elementi fondamentali: in primo luogo fu decisiva l idea di comunità di popolo , con cui si intendeva l unità di un popolo nella comune appartenenza razziale: nel caso specifico la nazione tedesca di razza ariana . Poteva essere membro di questa comunità esclusivamente chi aveva sangue tedesco. Quest idea di patria, sintetizzata nello slogan sangue e suolo , restituì vigore alle teorie pangermaniche (> C1.6), attraverso la formazione di un nuovo grande impero, il Terzo Reich, il cui compito sarebbe stato quello di raccogliere tutte le popolazioni di lingua tedesca in un unico Stato. A sostegno di questo principio di supremazia, il nazismo si fece portatore di un altra idea-chiave nel suo armamentario ideologico: la dottrina dello spazio vitale (Lebensraum). Tale concezione proveniva da lontane tradizioni nazionaliste germaniche, ed esprimeva la necessità per il popolo tedesco di trovare gli spazi adeguati per realizzare compiutamente le proprie potenzialità. Il mondo era infatti concepito come territorio di conquista, per cui i popoli biologicamente superiori avevano una sorta di diritto a colonizzare terre e popoli ritenuti inferiori. Hitler porterà avanti questa idea attraverso il progetto di espansione verso est, dove risiedevano i popoli di origine slava da ridurre in schiavitù. Faceva da pilastro a tutte queste elaborazioni la concezione biologica della razza che si inseriva in una visione darwinista applicata alla società (> C1.6). Poster di epoca nazista del 1942, in cui si mostra come l area economica tedesca avesse due volte e mezzo i consumatori di Francia e Gran Bretagna, e che quindi il mercato tedesco fosse indispensabile per le economie francesi e britanniche. Inoltre il messaggio che traspariva era quello di una maggiore densità di popolazione che giustificava la teoria nazista dello spazio vitale . IL SOGNO TEDESCO Per ottenere consensi da un paese prostrato e sfinito quale era la Germania, Hitler riuscì a sfruttare le paure e l insofferenza della popolazione attraverso il suo violento antimarxismo e antibolscevismo, così come attraverso l attacco alla democrazia parlamentare e al sistema liberale, ritenuti corrotti e incapaci di risolvere le gravi urgenze del paese. Con una propaganda martellante Hitler offrì una via d uscita, un sogno : nazione , razza , spazio vitale , comunità di popolo , autorità erano parole d ordine che ogni tedesco riconosceva nella propria storia culturale. Hitler le rispolverò andando a toccare le corde profonde dell animo popolare, dando sostanza alla ricerca di un colpevole (gli ebrei) verso cui incanalare l odio e la rabbia crescenti. La società tedesca aderì a questa speranza. =e ade ¬ ¬ a a ¬ a ¬ a Ceti sociali % nella Nsdap % in Germania Operai 28,1 45,9 Impiegati 25,6 12,0 Artigiani e commercianti 20,7 9,0 Funzionari 6,6 4,2 Insegnanti 1,7 0,9 Contadini 14,0 10,6 Altri 3,3 17,4 290 LE BASI SOCIALI DEL NAZISMO La propaganda nazista trovò i ceti medi (impiegati, artigiani, piccoli commercianti) pronti ad accogliere le proposte del partito di Hitler. Non mancarono adesioni anche da parte del mondo contadino. Notevole fu la partecipazione degli operai non qualificati (percentualmente la più consistente tra le categorie lavorative), coloro che avevano bassissimi livelli di competenza professionale ed erano rimasti estranei al movimento sindacale e socialista. Un ruolo di primo piano fu svolto dai giovani, sui quali fece presa la foga estremista e violenta dei nazisti, ma ancor

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Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi