1 LA RESISTENZA DELLA DEMOCRAZIA NEL REGNO UNITO E IN

=a c ¬ ¬ de a de c a ¬a e a e a ¬ e de a ¬ | CAPITOLO 10 1 LA RESISTENZA DELLA DEMOCRAZIA NEL REGNO UNITO E IN FRANCIA IL REGNO UNITO E I GOVERNI DI UNIONE NAZIONALE Negli anni della crisi economica, il Regno Unito rappresentò uno dei pochi Stati capaci di dare risposte democratiche alle difficili condizioni del tempo, a differenza delle scelte autoritarie di altri paesi d Europa. All inizio degli anni Trenta si trovò ad affrontare una gravissima crescita della disoccupazione (3 milioni di persone). Per sostenere questa drammatica situazione, nel 1931 si formò un governo di unione nazionale, che vide la partecipazione dei conservatori, di una parte dei laburisti e dei liberali. Si trattò di un governo anomalo per la tradizione britannica, abituata al sistema dell alternanza fra progetti politici differenti. Alla guida vi fu il laburista James Ramsay MacDonald che, con l appoggio dei conservatori, si impegnò in una pesante politica di risanamento economico. Le misure di maggior rilievo adottate in quegli anni riguardarono, in primo luogo, la moneta nazionale, che fu sottoposta a una svalutazione controllata; quindi si passò all abbandono del sistema del Gold Exchange Standard, per cui di fatto la sterlina cessò di essere il punto di riferimento mondiale del sistema di cambi. Manifesto elettorale del 1931 a supporto del governo di unione nazionale; un uomo cammina in un campo mentre il sole sorge irradiando la parola protezione sotto allo slogan: «L alba di giorni più luminosi . Il dittatore nazista Adolf Hitler. L INTERVENTO STATALE NELLA VITA ECONOMICA INGLESE Anche la Gran Bretagna, come gli Stati Uniti (> C7.4), preferì negli anni di crisi rinunciare ai tradizionali princìpi economici del liberismo, per orientarsi verso un deciso intervento dello Stato nella vita economica, che si concretizzò nell introduzione di dazi sui prodotti importati per sostenere la produzione nazionale. Nello stesso tempo le industrie ottennero una serie di sgravi fiscali per incentivare l occupazione. La presenza di sussidi di disoccupazione costituì un valido paracadute per milioni di senza lavoro, mentre gli operai riuscirono a ottenere, attraverso le organizzazioni sindacali, miglioramenti salariali. Questa attenta politica sociale e assistenziale dei governanti inglesi, oltre a migliorare la qualità della vita, servì ad attutire i conflitti all interno del paese ed ebbe il merito di distribuire i sacrifici, evitando di colpire soltanto i ceti più deboli. In questo modo quei processi di integrazione delle masse all interno della vita politica nazionale, che altrove si stavano realizzando in forme autoritarie e totalitarie, in Gran Bretagna assunsero le forme tipiche della democrazia liberale. Ne derivarono maggiore stabilità politica e coesione sociale nazionale. I governi conservatori giunsero al potere a partire dalla seconda metà degli anni Trenta, quando la scena politica fu presa da Arthur Chamberlain. A lui toccherà affrontare problemi particolarmente spinosi di politica internazionale: contenere le mire espansionistiche della Germania nazista e fare i conti con quelle aree coloniali dell Impero britannico che reclamavano l indipendenza. La gestione dello Stato britannico fu tuttavia ambigua: in politica interna mantenne fede alla tradizione liberale e democratica del suo sistema politico, mentre tale tradizione fu rispettata molto meno nelle vicende internazionali e in particolare nella gestione del proprio impero. 281

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi