INTERPRETARE LA STORIA - A. Graziosi, La deportazione dei

C9 | INTERPRETARE LA STORIA > TESTO 1 | Andrea Graziosi LA DEPORTAZIONE DEI KULAKI Andrea Graziosi (n. 1954), storico dell economia e specialista in storia dell Europa orientale e storia sovietica, ricostruisce grazie all uso di nuove fonti d archivio le fasi della dekulakizzazione, una sorta di guerra civile voluta dal regime stalinista che funestò la vita dell Urss, fino a provocare gravi conseguenze sul piano sociale con altissimi costi in termini di vite umane. e idee guida erano quella di neutralizzare i contadini attraverso l annientamento della loro élite (dekulakizzazione) e quella di costringere il maggior numero possibile di famiglie in relativamente poche, grandi unità collettive (collettivizzazione). [...] I documenti in nostro possesso provano che a e a ¬ a £a e de a acc , e c¬ a dekulakizzazione, ebbe successo e non solo per la brutalità e la decisione con cui fu condotta. Il £a ¬ e¤ab¬ e, e a ¤ ade e, c©e almeno in un primo momento essa riuscì a dividere le campagne, facendo leva sulle invidie e le disparità sociali esistenti nei villaggi. Implicitamente fu lasciato capire o almeno questo capirono tutti che i beni dei kulaki erano a disposizione di chi si fosse fatto avanti a prenderli. Non a caso [...] accanto ai pochi giovani entusiasti si mobilitò allora la feccia, il mondo criminale delle campagne: le brigate dei dekulakizzatori , formate in tutta fretta, furono così infestate da «elementi sociali alieni e spesso criminali che «cacciavano i dekulakizzati nudi nella strada, li malmenavano, organizzavano orge nelle loro case, gli sparavano appena al di sopra della testa, li obbligavano a scavarsi la fossa, denudavano le donne e le sottoponevano a perquisizioni personali, si tenevano per sé i valori e il denaro sequestrati ecc. . [...] La dekulakizzazione fu quindi un saccheggio generalizzato e il suo già menzionato successo fu dunque politico, non certo economico. possibile sostenere che la tradizione cui essa si riallacciava fosse quella dei pogrom, e in particolare dei pogrom istigati dallo Stato. [...] Il bilancio quantitativo ufficiale della dekulakizzazione parla di migliaia di repressi, e spesso fucilati, nelle prime settimane e di 381 000 famiglie con 1,8 milioni di membri deportate in regioni lontane tra il 1930 e il 1931. 64 000 di queste famiglie venivano dall Ucraina, 52 000 dalla Siberia occidentale, 30 000 dal Basso Volga e 28 000 dagli Urali. [...] In tutto i deportati in regioni lontane furono perciò circa 2 250 000, cui va aggiunto un L numero grosso modo equivalente di persone esiliate all interno dei confini della loro regione d origine (alcune di esse vennero poi rideportate in regioni lontane). Al totale vanno infine aggiunti i contadini rinchiusi nei lager veri e propri del gulag, circa 120 000 nel luglio 1932. Dai loro nuovi luoghi di residenza, i deportati spedirono a famigliari e autorità migliaia di strazianti lettere di e a. Va ¬c a e e e ¬b¬ e e¤¤e ¬ de a sorte dei bambini che [...] morivano a un tasso che in certe regioni raggiungeva il 10% mensile. Un buon numero di queste lettere sono state di recente pubblicate insieme a quelle dei molti membri del partito che trovarono allora il coraggio di protestare contro uno Stato che continuava a definirsi socialista mentre perpetrava simili orrori. Sappiamo inoltre che nel solo 1932-33 i morti tra i deportati furono circa 250 000. La grande guerra contadina in Urss. Bolscevichi e contadini (1918-1933), Esi, Napoli 1998 COMPRENDERE E INTERPRETARE a Quali effetti provocò la dekulakizzazione e chi furono i principali artefici? b Per quale motivo l`autore ritiene importante il ritrovamento di nuovi documenti e a quali fonti fa riferimento? 275

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi