Dai fatti alla Storia - volume 3

Lo stalinismo in Urss e le tensioni in India, Giappone e Cina | CAPITOLO 9 Manifesto di propaganda che rappresenta Stalin al timone dell Unione Sovietica. Poster che celebra la costruzione di ripetitori per le trasmissioni radiofoniche che consentivano la diffusione a distanza delle informazioni da parte del partito. QUANDO Con Stalin tutto ciò trovò piena attuazione; attraverso il culto della personalità egli divenne un vero e proprio oggetto di venerazione. In lui i russi riconoscevano l infallibile e onnisciente guida, il timoniere delle masse deboli e sottomesse. In nome di questo culto, gran parte del popolo attribuì la responsabilità dei massacri e delle epurazioni ai vari dirigenti del partito, nascondendo a se stesso la verità sui crimini commessi dal dittatore georgiano. Anche i partiti comunisti dell Europa occidentale ebbero un alta considerazione di Stalin, contribuendo alla sua esaltazione come costruttore della società socialista: egli simboleggiò l alba di una nuova civiltà , capace di prefigurare la realizzazione in terra di un mondo giusto e felice. Secondo le aspettative rivoluzionarie dell epoca, una nuova umanità stava sorgendo e Stalin era il grande condottiero della patria del socialismo intorno a cui unirsi. LA PROPAGANDA E LA DITTATURA CULTURALE Questa mitologia del capo non sarebbe stata possibile se non si fosse fatto ricorso ai mezzi di comunicazione di massa e a una incessante e ben orchestrata propaganda di regime, il cui direttore fu lo stesso Stalin. Il sistema di organizzazione del consenso intorno alla figura del leader mobilitò l intero apparato di partito: funzionari, militanti, dirigenti e operai, tutti furono chiamati a glorificare e celebrare il capo. Anche molti intellettuali si piegarono alla lode del dittatore e la cultura russa aderì passivamente all ortodossia staliniana. Chi si oppose o venne sospettato di opporsi ai valori imposti dal dittatore pagò con la vita. Si salvò chi aderì al cosiddetto realismo socialista , la corrente culturale che adottava modelli di rappresentazione enfatici e positivi della realtà sovietica, adeguandosi alle direttive di regime. A fare le spese di questo clima fu anche la cultura religiosa, ritenuta una semplice e inutile superstizione: la chiusura delle chiese ortodosse e la persecuzione o deportazione di numerosi preti e religiosi fu il logico epilogo di queste convinzioni. Il mondo della scuola contribuì a diffondere il culto e il pensiero staliniano: l istruzione scolastica fu infatti funzionale alla celebrazione del mito di Stalin e alla formazione dei giovani secondo i princìpi sovietici (> F , pag. 266). Particolare attenzione fu dedicata alla scristianizzazione della popolazione attraverso l insegnamento dell ateismo. L emanazione di una nuova Costituzione nel 1936, definita staliniana e celebrata come la più democratica del mondo , servì al regime per esaltare la realizzazione del socialismo e lasciar intravedere il compimento di una società senza classi, pienamente comunista. In realtà si trattò di una svolta reazionaria di Stalin al punto da abolire importanti diritti sociali e civili precedentemente acquisiti dalla popolazione. 1936 Costituzione staliniana RICAPITOLANDO 1 Quale fu il ruolo del Pcus durante il regime di Stalin? 2 Che cosa si intende per Grande terrore ? 3 Quali fattori contribuirono ad accrescere il culto della personalità di Stalin? 265

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi