APPROFONDIAMO - PERSONAGGI - Croce e Gobetti: due

Il regime fascista in Italia | CAPITOLO 8 nel 1926 la Concentrazione antifascista, che raccoglieva socialisti e repubblicani dediti a un opera di propaganda antifascista e di sensibilizzazione sul tema della democrazia. Sempre a Parigi, nel 1926 morì un giovane intellettuale antifascista, Piero Gobetti, dopo aver subito numerose aggressioni fisiche a opera di squadristi per aver svolto attività contro il regime. (> A ). Ritratto fotografico di Piero Gobetti. I COMUNISTI E I CATTOLICI L altro grande polo dell opposizione antifascista era formato dai comunisti, i quali preferirono inizialmente organizzarsi direttamente in Italia, e per questo pagarono un tributo notevole di militanti arrestati e condannati. Tra questi Antonio Gramsci, segretario del Partito comunista, arrestato nel 1926 e morto nel 1937 dopo una detenzione in carcere di circa 10 anni. A lui successe, nella direzione del PcdI, Palmiro Togliatti. Entrambi avevano svolto importanti analisi del fenomeno fascista e della storia d Italia. In particolare, gli studi e le riflessioni di Gramsci furono raccolte nei Quaderni del carcere, un opera di vasto respiro, scritta, appunto, negli anni di prigionia. Nella sua acuta analisi Gramsci interpretò il fascismo come reazione agli sconvolgimenti sociali prodotti dalla Prima guerra mondiale e dalla rivoluzione d ottobre. Il fascismo era la risposta di una borghesia in crisi dal punto di vista sia sociale sia morale. APPROFONDIAMO PERSONAGGI CROCE E GOBETTI: DUE INTERPRETAZIONI DEL FASCISMO LA FIGURA DI BENEDETTO CROCE LA LEZIONE CIVILE DI PIERO GOBETTI La figura intellettuale di maggior spicco dell antifascismo italiano fu, negli anni del regime, il filosofo Benedetto Croce (1866-1952). Egli aveva espresso la sua disapprovazione al fascismo nel 1925 nel Manifesto degli intellettuali antifascisti, in cui era chiarita la presa di distanza dai metodi di lotta politica, dalla deriva autoritaria e dai riferimenti ideologici e culturali (ritenuti estremamente poveri) del movimento mussoliniano. La sua opposizione resterà sempre sul piano intellettuale e morale, non su quello dell organizzazione militante; tuttavia, costituirà una sorta di punto di riferimento e un ispirazione per chi voleva contrastare la cultura uniformata voluta dal regime. Croce diede inoltre una sua interpretazione del fascismo in uno scritto del 1944 che è stata per molto tempo al centro del dibattito intellettuale. Secondo Croce, l avvento del regime fascista era da ritenersi una malattia morale su un corpo sostanzialmente sano. Sulla base di questa lettura dei fatti italiani si diffonderà l idea che il fascismo sia stato una parentesi, un accidente, uno scatenamento di forze irrazionali sopraggiunte tra le masse dopo la guerra. Un altro grande oppositore e interprete del fascismo fu Piero Gobetti (1901-26), intellettuale torinese, animatore del dibattito politico e culturale dei primi anni Venti. Con la sua rivista La Rivoluzione liberale , seppe cogliere con straordinario anticipo il vero volto del fascismo. La rivista di Gobetti godeva della collaborazione di prestigiosi intellettuali e politici del tempo come Sturzo, Gramsci, Croce, Montale, Salvemini. Perseguitato dalla polizia politica fascista, Gobetti fu costretto a spostarsi frequentemente tra Torino e Parigi. Subì numerose aggressioni di squadristi, finché, debilitato dai pestaggi fascisti, si ammalò e morì a Parigi nel 1926. Nella sua interpretazione il fascismo era la manifestazione evidente di tratti che già erano presenti nella società italiana. L analisi di Gobetti mirava a cogliere nel regime non una parentesi , ma la continuità tra l Italia liberale e quella fascista. Il fascismo, secondo Gobetti, svelava il vero volto della storia italiana, con le numerose e mai sanate contraddizioni, con il vizio antico del trasformismo, della corruzione e il ricorso a forme autoritarie e involutive: «l abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, la propria salvezza . 247

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi