Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE QUANDO 1933 Fondazione dell Infps e Infail Cerimonia per la posa della prima pietra dell Istituto Luce. Sopra al palco una gigantografia di Mussolini mentre guarda nella macchina da presa accompagna una frase che esprime benissimo il valore che il regime dava agli strumenti di comunicazione di massa. QUANDO 1927 Fondazione dell Eiar 1937 Istituzione del Minculpop Approfondisci CLIL L archivio Luce 238 LEGISLAZIONE E INQUADRAMENTO SOCIALE In un più ampio contesto, ma comunque legati a queste politiche, sono da inquadrare anche i provvedimenti di legislazione sociale presi a favore dei lavoratori, come la fondazione nel 1933 dell Istituto nazionale fascista della previdenza sociale (Infps) e la creazione dell Istituto nazionale fascista per le assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro (Infail). I due istituti (tutt oggi esistenti: Inps e Inail) solo in parte riuscirono ad attutire gli effetti della crisi sulla condizione di tanti lavoratori. L opera di inquadramento all interno di organizzazioni per milioni di uomini e donne cominciò a produrre effetti a livello del consenso, che andava crescendo man mano che il fascismo costruiva questi meccanismi. D altra parte, al di là dell obbligo di iscriversi al partito per poter ottenere posti di lavoro (si pensi che nel 1942 si era raggiunta l eccezionale cifra di 27 milioni di iscritti al partito o alle sue organizzazioni), le varie strutture del Pnf costituivano un reale canale per soddisfare le ambizioni di ascesa sociale. Da questo punto di vista ne trassero vantaggi i lavoratori del pubblico impiego, i cui stipendi furono meno colpiti rispetto ad altre categorie, e che, anche per questo, furono i ceti più fascistizzati. Come affermano molti studiosi, la loro adesione al regime fu convinta e sincera. I MEZZI DI COMUNICAZIONE Nel complesso percorso di costruzione dello Stato totalitario, il fascismo, oltre a dotarsi degli organismi che abbiamo indicato, si impossessò dei più diffusi strumenti di comunicazione di massa. Primo fra tutti il settore della stampa e dei giornali, dove gli interventi governativi non si limitarono a vietare, ma si orientarono a dare precise disposizioni su cosa e come scrivere le notizie. L esempio più noto è relativo ai fatti di cronaca nera, di cui si vietò la pubblicazione per dare l idea di un paese tranquillo, senza delinquenza. Mussolini assunse direttamente sotto il suo controllo gli organi politici che avevano lo scopo di esercitare questa funzione direttiva, fino all istirecupero tuzione, nel 1937, del ministero della Cultura Popolare (Minculpop). Anche la radio fu sottoposta al controllo di un organismo appositamente creato nel 1927, l Ente italiano audizioni radiofoniche (l Eiar, da cui deriverà la Rai). La radio negli anni Trenta ottenne dal governo un trattamento particolare per consentire la massima diffusione delle direttive del regime e dei discorsi di Mussolini. Si collocarono, a questo scopo, gli altoparlanti in molti luoghi pubblici: nelle piazze, nelle scuole, negli uffici, nelle sedi del partito. Infine, anche il cinema fu individuato come un potente mezzo per orientare l opinione pubblica. Il governo vi investì per far nascere una produzione nazionale in grado di ostacolare la diffusione dei film statunitensi. Fu un cinema di evasione e di intrattenimento che doveva tenere lontani i problemi della vita, e allontanare ogni critica sociale e politica. Più direttamente propagandistici furono, invece, i cinegiornali, strumenti di informazione trasmessi solitamente prima della proiezione dei film. Per questa operazione nacque un apposito ente, l Istituto Luce, con l obiettivo di gestire l informazione secondo le intenzioni

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Dal Novecento a oggi