Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE TI RICORDI? Nel 1924 con il piano Dawes (> C5.4) erano stati stanziati dagli Usa finanziamenti a lunga scadenza per l industria tedesca. Simile al piano Dawes, nel 1928 si era aggiunto il piano Young. QUANDO 1931 Fine del Gold Exchange Standard Una protesta pacifica di alcuni disoccupati londinesi, che simboleggiano la loro inattività restando immobili su dei basamenti, come delle statue. RICAPITOLANDO 1 Quali provvedimenti furono presi dal presidente Hoover per fronteggiare la crisi? 2 Quali effetti ebbe la crisi economica sugli Stati europei? 208 LA CRISI IN EUROPA In Europa il venir meno dei finanziamenti provenienti dagli Stati Uniti gettò in poco tempo in ginocchio nazioni come la Germania e l Austria, le cui economie si reggevano sul credito americano. La penuria di capitali in questi paesi comportò la cessazione delle attività legate ai lavori pubblici e all edilizia popolare, facendo crollare a picco il tasso di occupazione e favorendo la radicalizzazione della lotta sociale. Anche il clima politico internazionale ne risentì, in quanto i governi nazionali si mossero sempre più secondo una logica di accaparramento delle risorse a danno degli altri, alimentando un persistente spirito di rivalità e la conseguente destabilizzazione dei rapporti. Quando l andamento recessivo degli Stati Uniti giunse in Europa, gli indici di produzione e di consumo, i livelli delle retribuzioni e di occupazione toccarono picchi al ribasso vertiginosi. Nel Regno Unito i disoccupati passarono dall 11% del 1929 al 21% del 1933; ancora più grave la situazione in Germania, dove la disoccupazione salì dal 13% al 26%, fino ad arrivare a 6 milioni di disoccupati su 20 milioni di lavoratori nel 1932. Qui, al collasso del sistema bancario si aggiunse la crisi monetaria, con il marco completamente svalutato, com era già accaduto nel 1923. Anche in Gran Bretagna si pose il problema della caduta di valore della sterlina. Il ritiro degli investimenti stranieri dalla Banca d Inghilterra e la richiesta di convertire le sterline in oro provocarono l esaurirsi delle riserve auree inglesi. Di fronte al continuo depauperamento di queste riserve, nel 1931 il governo britannico decise di sospendere la convertibilità della sterlina e svalutò la moneta. Crollava, così, il Gold Exchange Standard, il sistema monetario internazionale che aveva nella sterlina il suo fulcro (> C5.3). D improvviso, quindi, venne a mancare uno dei punti di riferimento dell attività economica e finanziaria mondiale. A seguito di questa manovra anche altri Stati europei svalutarono la propria moneta, confidando nel rilancio della competitività dei prodotti nazionali e delle esportazioni: abbassando il valore della moneta nazionale si abbassò il costo delle merci, nel tentativo di renderle più appetibili nei mercati degli altri paesi. In realtà, quella scelta avrebbe portato ulteriore depressione all economia mondiale. La Francia, pur vedendo arrivare in ritardo la crisi d oltreoceano, adottò una politica che mirava a ridurre la domanda di beni e a contrarre la spesa pubblica per evitare la crescita dell inflazione, ma tali scelte ebbero conseguenze sulla sua stabilità politica con frequenti crisi di governo.

Dai fatti alla Storia - volume 3
Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi