Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE B | TOTALITARISMI E CRISI DELLE DEMOCRAZIE In quegli anni l economia americana si ispirò completamente al principio del laissez-faire (secondo il quale lo Stato non doveva imporre alcun vincolo all attività economica), alla riduzione della spesa pubblica e alla diminuzione delle imposte sui redditi. In sostanza una politica pienamente liberista, che consentì alle grandi imprese produttive di diventare dei veri colossi mondiali. La scelta di limitare l intervento pubblico nella vita economica statunitense costituì la fondamentale differenza con i paesi europei, dove gli Stati avevano assunto il ruolo di principali attori dell economia del dopoguerra. Durante le crisi di sovrapproduzione le merci prodotte rimangono stoccate nei magazzini a causa della ridottissima domanda. Nella foto un magazzino Ford. LA CRISI DI SOVRAPPRODUZIONE Un contesto largamente positivo come quello appena descritto si risolse tuttavia nella crisi economica più grave nella storia dell Occidente capitalista. Come poté verificarsi un così radicale mutamento di rotta? Quali furono le cause di un tracollo così grave? Per rispondere occorre analizzare ciò che stava accadendo negli Stati Uniti. Secondo la gran parte degli studiosi la ragione fondamentale del crollo avvenuto nel 1929 può sintetizzarsi in una espressione: crisi di sovrapproduzione. Ciò significa che l andamento della crescita della produzione negli Usa era giunta a un punto limite, con l offerta che superava di gran lunga la domanda. Mentre nel corso degli anni Venti si era visto un continuo ampliamento dei consumi, a un certo punto si innescò una netta flessione nella domanda di beni. Alla crescita dei profitti realizzati dalle imprese nel corso degli anni Venti non aveva fatto seguito un incremento equivalente dei salari e ciò provocò, negli anni successivi, l indebolimento della domanda che lasciò le case produttrici (non solo nei vari settori industriali ma anche in quello agricolo) senza un adeguata richiesta di prodotti. Con la perdita del potere d acquisto della popolazione si determinò, pertanto, il blocco delle vendite e i magazzini restarono carichi di merci invendute. Il risultato fu la crisi di sovrapproduzione. L AGRICOLTURA STATUNITENSE Sul finire degli anni Venti, il mondo dell agricoltura statunitense stava vivendo un periodo di difficoltà. Nel corso della guerra, gli agricoltori americani si erano arricchiti notevolmente grazie al fatto che molti contadini europei avevano lasciato i campi per andare a combattere: il mercato europeo era quindi a disposizione degli esportatori. Infatti, per rispondere alle numerose richieste provenienti dall Europa, si era avuto un forte investimento del settore agricolo americano in attrezzi e terre per produrre grossi quantitativi di derrate da esportare. Ovviamente, per ottenere attrezzi e terre i coltivatori avevano dovuto chiedere prestiti alle banche. Ma quando l agricoltura europea avviò la ripresa, i profitti degli agricoltori americani cominciarono a calare. Ai minori guadagni corrispose la difficoltà di restituire i prestiti, e tutto il sistema creditizio cominciò e risentirne. 204

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Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi