Dai fatti alla Storia - volume 3

Il dopoguerra in Italia e l avvento del fascismo | CAPITOLO 6 LA SVOLTA CONSERVATRICE DI MUSSOLINI Alle elezioni del 1919 i Fasci ottennero poche migliaia di voti e nessun seggio in parlamento. Ma se questa poteva apparire una disfatta, il neonato movimento ritrovò ben presto ragioni per continuare a esistere e operare. Le tensioni determinate dalle agitazioni contadine e operaie avevano destabilizzato il tradizionale assetto sociale italiano, provocando, come abbiamo visto, la paura della borghesia terriera e dei ceti imprenditoriali. Mussolini colse in questa situazione un occasione di intervento per dare nuovo vigore alla sua creatura politica, apparentemente in rovina all indomani dei risultati elettorali, e per accreditarsi come restauratore dell ordine sociale. Diede una svolta decisa in senso conservatore ai Fasci e si offrì agli agrari come strumento per stroncare il movimento contadino, forte dell idea che il primato e la grandezza della nazione sarebbero state disgregate se la lotta di classe si fosse protratta ancora. LO SQUADRISMO Nell autunno del 1920 i fascisti si dotarono di un organizzazione squadrista, cioè una struttura paramilitare con lo scopo di colpire i militanti e gli organismi territoriali del movimento socialista e cattolico, ricorrendo alla forza e alla violenza. Schierati dalla parte della borghesia terriera, attraversarono le campagne con squadre armate di manganelli, compiendo pestaggi, devastazioni e omicidi nelle località dove più forte era la presenza dei braccianti e dei contadini che protestavano con il sostegno del Partito socialista e del Partito popolare. Gli agrari non esitarono a fornire alle squadre fasciste armi, finanziamenti e attrezzature per le spedizioni punitive . Dalla Lombardia al Veneto, dalle campagne dell Emilia a quelle della Puglia, gli assalti delle camicie nere (così erano denominati gli squadristi per il colore della loro divisa) si abbatterono contro il movimento contadino, spargendo il terrore. La complicità e ancor più il diretto coinvolgimento degli agrari e della piccola e media proprietà contadina risultarono evidenti sin dal primo momento: preoccupati per le conquiste di braccianti e mezzadri, quei ceti costituirono il più efficace sostegno ai fascisti nella corsa verso la conquista del potere. Per tale motivo si è soliti parlare, per questa fase, di fascismo agrario. Una squadra fascista, detta squadraccia , in azione per attaccare alcuni socialisti nei campi vicino a Roma. Su una fiancata di uno degli autocarri è possibile leggere W il fascio . 167

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Dai fatti alla Storia - volume 3
Dal Novecento a oggi