Dai fatti alla Storia - volume 3

SEZIONE A | L ESORDIO DEL NOVECENTO: GUERRE E RIVOLUZIONI QUANDO Novembre 1917 Elezioni Assemblea costituente Vittoria dei social-rivoluzionari 16% 127 deputati altri 24% 170 deputati bolscevichi La delegazione russa accolta dagli ufficiali tedeschi alla stazione di Brest-Litovsk. Al centro della fotografia è possibile riconoscere Lev Trockij, rivolto verso Lev Kamenev che stringe la mano a un ufficiale tedesco. QUANDO 3 marzo 1918 Trattato di Brest-Litovsk L ASSEMBLEA COSTITUENTE E LA SVOLTA AUTORITARIA Nonostante tali successi, Lenin era consapevole che i bolscevichi non avevano ancora la maggioranza nel paese e si preoccupò di come gestire e consolidare il potere conquistato. I suoi timori furono confermati dall elezione per l Assemblea costituente. Alla fine di novembre le elezioni a suffragio universale assegnarono la maggioranza ai social-rivoluzionari, che ottennero il 60% dei voti e che furono premiati dal voto contadino, mentre i bolscevichi ottennero solo il 25% delle preferenze, raccogliendo i consensi soprattutto nei centri industriali. Di fronte a questo risultato Lenin rifiutò di riconoscere l Assemblea costituente, giudicandola priva di legittimità in quanto espressione del regime borghese. Il governo bolscevico sciolse con la forza l assemblea il giorno dopo il suo insediamento, nel gennaio 1918, e riconobbe l au60% torità sovrana soltanto ai soviet. Ebbe inizio così la svolta auto410 ritaria di Lenin che ritenne, in tal modo, di salvare la rivoluziodeputati socialrivoluzionari ne dai suoi nemici. I successivi provvedimenti rafforzarono tale direzione: i partiti di opposizione vennero dichiarati illegali e i loro dirigenti arrestati, la stampa fu sottoposta a controllo e fu creata una polizia politica, la C eka. GLI ACCORDI DI PACE Come si è detto, il decreto sulla pace fu uno dei primi atti del nuovo governo, chiamato ora al difficile compito di non deludere le attese. La trattativa si svolse in condizioni decisamente svantaggiose per la Russia. L esercito ormai in disfatta, i soldati in fuga, il popolo messo alle corde dalla fame: questo il quadro della situazione davanti a Lenin che, preoccupato di consolidare la rivoluzione, cercò una pace separata con l Impero tedesco. L ipotesi di ottenere una pace senza annessioni e senza indennizzi , come recitavano gli slogan bolscevichi, cioè senza dover cedere territori e popolazioni né dover pagare indennizzi all Impero tedesco, risultava obiettivamente difficile da raggiungere, visto che l esercito guglielmino era penetrato abbondantemente nel territorio russo. Non potendo svolgere trattative alla pari, il 3 marzo 1918 la Russia firmò il trattato di pace a Brest-Litovsk (l attuale Brest, in Bielorussia). I tedeschi imposero delle condizioni durissime, ma la delegazione bolscevica guidata da Trockij fu costretta ad accettarle. La Russia cedeva numerosi territori che si costituirono come Stati indipendenti: l Ucraina, la Finlandia, la Polonia, la Bielorussia, l Estonia, la Lettonia e la Lituania. Il vecchio territorio zarista perdeva, così, circa 800 000 km2 da cui proveniva una notevole quota di produzione agricola, di carbone e di ferro, mentre la popolazione si riduceva di quasi il 25%. LA TRANSIZIONE VERSO LA GUERRA CIVILE La pace era servita a Lenin per avere la possibilità di concentrare tutta l attenzione nella difesa della rivoluzione e nella costruzione dello Stato. Dal marzo 1918 il Partito bolscevico assunse il nome di Partito comunista. Altri importanti provvedimenti vennero presi dal 114

Dai fatti alla Storia - volume 3
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Dal Novecento a oggi