APPROFONDIAMO - LUOGHI ED EVENTI - Potosí: la Boca del

SEZIONE A | IL SISTEMA DELL EQUILIBRIO EUROPEO E LE RELAZIONI GLOBALI difeso dagli attacchi olandesi durante il periodo in cui Spagna e Portogallo erano stati uniti sotto la stessa corona, costituì il fulcro dell impero coloniale lusitano nei secoli XVII e XVIII. Non limitandosi più a sfruttare gli avamposti commerciali creati sulla costa, come avevano fatto fino a quel momento nelle loro colonie, in Brasile i portoghesi cominciarono a colonizzare il territorio e a sfruttare le sue ricchissime risorse. Oltre alla coltivazione della canna da zucchero, importata dalle isole Azzorre, fondamentali furono la scoperta e lo sfruttamento delle miniere d oro e diamanti nella provincia di Minas Gerais, che causarono una richiesta ancora maggiore di schiavi e l aumento del numero di coloni provenienti dalla madrepatria portoghese. Nel corso del XVIII secolo crebbe, in particolare, la città di Rio de Janeiro, grande porto della zona mineraria. LA SPAGNA E LA CARRERA DE INDIAS Per tutto il XVII secolo, la Spagna continuò a importare enormi quantità di argento dalle miniere del Centro-Sud America, in particolare da quella messicana di Zacatecas e da quella di Potos (> A , nel viceregno del Perù, in un territorio oggi appartenente alla Bolivia). La carrera de Indias, ovvero la rotta che compivano i galeoni tra la Spagna e le Americhe, rimase invariata per tutto il Seicento: le navi salpavano dal porto di Siviglia (da Cadice a partire dal 1717) cariche dei prodotti, di varia natura, che dovevano essere smerciati nelle colonie. Divise in due convogli, l uno approdava a Veracruz, in Messico, e l altro a Portobelo (nell attuale Panama), dopo aver compiuto una serie di fermate intermedie; una volta scaricate le merci e fatto il carico di argento, i APPROFONDIAMO LUOGHI ED EVENTI POTOS : LA BOCA DEL INFIERNO Tra le cause principali del crollo della popolazione degli indios in Centro-Sud America vi furono senz altro, accanto alle guerre e alla diffusione di malattie sconosciute tra gli indigeni, anche le condizioni disumane di lavoro. La miniera di Potos , nell attuale Bolivia, fu quella da cui si estrasse la maggior quantità di argento nell intera età coloniale, una miniera la cui ricchezza divenne proverbiale: «vale un Potos divenne un espressione diffusa, sinonimo di «vale una fortuna . Persino Miguel de Cervantes, il più celebre scrittore della Spagna del Seicento, nominò Potos e la sua ricchezza nel Don Chisciotte della Mancia. Oltre alla ricchezza, la miniera divenne però tristemente famosa per il numero esorbitante di indios che vi morirono e per le condizioni disumane di lavoro, al punto da meritarsi l appellativo di Bocca dell Inferno. divenuta celebre una lettera inviata dal viceré conte di Lemos al re, Carlo II, nel 1669, in cui il nobile spagnolo manifestò il suo desiderio di «pulire la propria coscienza informando il sovrano che non era «argento ciò che portiamo in Spagna, ma sudore e sangue di indios , e aggiungendo: «Non sono venuto 80 nelle Indie per mettere a rischio la mia salvezza [ultraterrena], ma per servire Vostra Maestà . Giunto a contare oltre 200 000 abitanti tra Cinquecento e Seicento, il centro di Potos si era ridotto a poco più di 20 000 abitanti a fine Settecento, in seguito all esaurimento delle miniere. La miniera d argento di Potos .

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento