Dai fatti alla Storia - volume 2

. d a a e de x.x ec | CAPITOLO 20 QUANDO 1898 Incidente di Fashoda QUANDO 1884-85 Conferenza di Berlino Alla conferenza di Berlino i contrasti più forti tra gli europei sorsero in merito alla spartizione del bacino del fiume Congo, ricco di risorse minerarie, dove particolari interessi economici portarono il re del Belgio Leopoldo II a costruirsi un dominio personale, brutale e spietato verso gli indigeni. le ampie zone desertiche del Sahara. Lo scontro, per certi versi inevitabile, tra espansionismo britannico e francese si consumò in Sudan, nel settembre 1898. Un contingente dell esercito britannico si imbatté in una colonna francese che aveva appena occupato la fortezza di Fashoda, sul Nilo: il cosiddetto incidente di Fashoda avrebbe potuto essere il casus belli di una lunga e distruttiva guerra, ma le due potenze preferirono giungere a un accordo, con i francesi che acconsentirono a ritirarsi dalla regione e a lasciarla nelle mani dei britannici. LA CONFERENZA DI BERLINO La spietata concorrenza tra le potenze europee per accaparrarsi porzioni di territorio sempre più ampie in Africa spinse il cancelliere Bismarck, arbitro dell equilibrio politico-diplomatico nel vecchio continente, a convocare una nuova conferenza internazionale a Berlino nel 1884-85, sei anni dopo quella del 1878 (> C16). L incontro si proponeva di ratificare i possedimenti coloniali già esistenti e, soprattutto, di stabilire delle norme in base alle quali si sarebbe proceduto alla spartizione dell Africa negli anni successivi. Venne stabilito il principio della effettiva occupazione , notificata ufficialmente agli altri Stati, come unico criterio capace di legittimare il possesso di un territorio. Per quanto tale principio fosse tutt altro che chiaro, non specificando, per esempio, se per effettiva occupazione si dovesse intendere l occupazione militare, la nascita di insediamenti coloniali o la semplice presenza di singole stazioni commerciali, la conferenza di Berlino fu importante perché segnò una prima divisione del continente tra le potenze europee. Il re del Belgio Leopoldo II aveva dato vita a una sorta di impero personale, sulla scia delle esplorazioni del già citato Henry Morton Stanley e dietro la copertura di una Associazione internazionale africana, fondata dallo stesso sovrano nel 1876 per scopi apparentemente nobili, come la lotta alla tratta degli schiavi e l evangelizzazione. La scoperta di ricchi giacimenti minerari spinse Leopoldo a rivendicare uno sbocco sull Oceano Atlantico, scatenando però l opposizione del Portogallo, che dalla vicina Angola pretendeva il controllo della foce del fiume Congo. La conferenza di Berlino assegnò a Leopoldo II un piccolo sbocco sull Atlantico, ma soprattutto legittimò il suo dominio sullo Stato libero del Congo: dal 1885 al 1908, l autoproclamato re del Congo avrebbe governato in maniera disumana la sua personale colonia, sfruttandola in particolare per il commercio di avorio e gomma (> A , pag. 508). Solo nel 1908, il parlamento belga avrebbe costretto Leopoldo a cedere la sovranità del Congo al governo del Belgio. Oltre alla questione belga, la conferenza di Berlino ratificò il possedimento inglese dell attuale Nigeria, quelli francesi nel Nord Africa e quelli tedeschi in Togo e Camerun. Negli anni successivi, vecchie e nuove potenze, inclusa l Italia (> C18.4), crearono o ampliarono i propri possedimenti africani. All inizio del XX secolo, restavano indipendenti solo tre Stati: la Liberia, fondata nel 1822 da ex schiavi neri degli Stati Uniti (> C11.2), la Libia e il Marocco. Il resto del continente era diviso in colonie e protettorati secondo confini tracciati sulle cartine geografiche, spesso in corrispondenza di meridiani e paralleli, senza tenere minimamente conto delle comunità linguistico-religiose e delle divisioni tribali già presenti sul territorio. 507

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Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento