1 L’IMPERIALISMO DELLE POTENZE EUROPEE

. d a a e de x.x ec | CAPITOLO 20 1 Approfondisci Imperialismo Colonia Territorio assoggettato all amministrazione diretta dei conquistatori. Protettorato Territorio sul quale la potenza coloniale esercitava un controllo indiretto, mantenendo, almeno formalmente, gli ordinamenti preesistenti. Approfondisci Rudyard Kipling, Il fardello dell uomo bianco L IMPERIALISMO DELLE POTENZE EUROPEE LE RAGIONI DI UN FENOMENO La tendenza delle potenze europee a formare vasti imperi coloniali era emersa come conseguenza dell epoca delle grandi scoperte geografiche, a partire dal XVI secolo (> C5.4). Tale fenomeno subì però una brusca accelerazione negli ultimi decenni dell Ottocento, quando anche paesi che non avevano una tradizione coloniale, o che da poco avevano concluso il processo di unificazione nazionale, entrarono in competizione con le consolidate potenze coloniali per spartirsi il globo. Inoltre, se nei secoli precedenti la colonizzazione era stata lasciata all iniziativa di privati, in particolare delle grandi compagnie mercantili, sul finire dell Ottocento essa divenne un obiettivo strategico dei governi nazionali. Rispetto al passato, rimasero costanti le motivazioni economiche, alla base di qualsiasi avventura coloniale: assoggettare politicamente un territorio, trasformandolo in una colonia o in un protettorato, significava garantirsi sia lo sfruttamento delle materie prime e delle risorse del luogo, sia un nuovo mercato in cui commerciare manufatti e prodotti finiti provenienti dalla madrepatria. A queste motivazioni, ancor più valide in un contesto di restaurato protezionismo sui mercati europei (> C19.1), se ne aggiunse anche una terza, sempre di natura economica, consistente nella volontà di impiegare ampi capitali finanziari in investimenti ad alto profitto nei territori extraeuropei. Negli ultimi decenni dell Ottocento sull accelerazione del colonialismo ancor più delle ragioni economiche, pesarono motivazioni politiche e culturali. Il nazionalismo, componente fondamentale dei movimenti indipendentisti e di unità nazionale, vide nella competizione coloniale extraeuropea un nuovo terreno di scontro. Il paternalismo e lo spirito missionario che avevano sempre accompagnato le imprese coloniali europee si fusero con quelle teorie razziste che, come abbiamo visto, si stavano rapidamente diffondendo nella società di massa del vecchio continente. In una delle sue poesie più celebri, Il fardello dell uomo bianco, lo scrittore britannico Rudyard Kipling (1865-1936 > A , pag. 504) parlò di una sorta di missione che la civiltà europea era chiamata a La breve poesia Il fardello dell uomo bianco (sette strofe) da sempre ha attirato molte critiche sulla figura di Kipling. I versi della poesia esprimono la convinzione che fosse compito dell uomo bianco educare e salvare le popolazioni selvagge degli altri continenti, vera e propria giustificazione dell imperialismo di fine Ottocento. Un illustrazione che mostra la spartizione del mondo da parte delle potenze europee. 503

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento