APPROFONDIAMO - PERSONAGGI - Francesco Crispi

= . a ¬a da g ¬ à a a c ¬ ¬ d¬ e ec | CAPITOLO 18 APPROFONDIAMO PERSONAGGI FRANCESCO CRISPI GLI ANNI GIOVANILI Discendente da una famiglia di origini albanesi, Francesco Crispi nacque il 4 ottobre 1818 a Ribera, nell attuale provincia di Agrigento, in Sicilia. A Napoli, dove si era trasferito per esercitare l avvocatura, Crispi fece da collegamento tra i leader liberali locali e quelli siciliani, decidendo di tornare sull isola in occasione della rivolta palermitana del gennaio 1848, di cui fu uno degli organizzatori. La fine della rivolta lo costrinse ad abbandonare il Regno delle Due Sicilie e a trascorrere quasi un decennio (1849-58) in esilio. Mazzini, con il quale aveva già avuto uno scambio epistolare e di cui condivideva le idee repubblicane, fu la ragione del suo successivo spostamento a Londra, nel 1855, dove però rimase ben poco, poiché già nel gennaio 1856 si trasferì a Parigi mantenendosi in contatto con Mazzini. Secondo alcune voci, fu anche coinvolto nell attentato a Napoleone III compiuto da Felice Orsini nel 1858. Espulso dalla Francia, un evento lo convinse ad abbandonare le idee repubblicane e a tornare in Italia: la vittoria franco-piemontese nella Seconda guerra d indipendenza. Sbarcato in Sicilia in incognito, nel luglio 1859, il suo operato fu fondamentale per convincere Garibaldi a intraprendere l impresa dei Mille e per organizzare sull isola la rivolta antiborbonica. Crispi fu uno dei Mille che, salpati da Quarto il 6 maggio 1860, nel giro di poche settimane conquistarono la Sicilia. Le idee democratiche sue e di Garibaldi si scontrarono ben presto contro quelle di Cavour e dei moderati piemontesi, in particolare a proposito della conquista di Roma. LA CARRIERA POLITICA Nell Italia unita, Crispi iniziò la sua carriera politica. Da deputato del Parlamento italiano, si allontanò definitivamente da Mazzini e si spese per la conquista di Roma, facendo da mediatore tra il governo e Garibaldi. Dopo la caduta della Destra storica nel 1876, fu presidente della Camera tra il novembre 1876 e il dicembre 1877 e poi ministro dell Interno tra il dicembre 1877 e il marzo 1878. Fu lui uno dei principali sostenitori dell adesione italiana alla Triplice Alleanza, alla quale lo spinse, in particolare, una sincera ammirazione per Bismarck. Seguirono anni di isolamento politico (1878-87), segnati dall opposizione alla politica trasformista di Depretis: assieme ad altri quattro esponenti di spicco della Sinistra, ovvero Cairoli, Nicotera, Zanardelli e Baccarini, diede vita a un movimento politico, la Pentarchia, che tuttavia non ebbe grande successo. Il riscatto di Crispi iniziò nel 1887, quando fu chiamato al ministero dell Interno da Depretis e, alla morte di quest ultimo, gli successe come primo ministro. Capo del governo dal luglio 1887 al febbraio 1891, e poi di nuovo dal dicembre 1893 al marzo 1896, la carriera politica di Crispi si concluse con la disfatta coloniale in Etiopia. La sua ultima apparizione pubblica fu a Roma, il 9 agosto 1900, al corteo funebre di Umberto I. Morì a Napoli, l 11 agosto 1901. Il discorso in parlamento di Francesco Crispi, che segna la caduta del suo primo governo, il 31 gennaio 1891. Approfondisci gtvp.it/21storia02-19 463

Dai fatti alla Storia - volume 2
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Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento