Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO Approfondisci La lingua e la scuola Approfondisci I sistemi elettorali da Cavour a Renzi QUANDO 1877 Legge Coppino 1882 Nuova legge elettorale con diritto di voto ai maggiori di 21 anni QUANDO Una vignetta tratta dal giornale satirico Il fischietto del 23 ottobre 1883, raffigura Depretis in abiti da circo in equilibrio su una trottola sulla quale è scritto trasformismo . Grazie alla sua spregiudicata strategia politica, Depretis riuscì a guidare otto differenti governi, dal 1876 al 1887. ISTRUZIONE E RIFORMA ELETTORALE La svolta nella vita politica del Regno proseguì negli anni successivi al 1876. La generazione che era stata protagonista del Risorgimento e delle lotte per l Unità si spense, poco a poco: già nel 1872 era morto a Pisa, in solitudine e in semiclandestinità, Giuseppe Mazzini, seguito da Vittorio Emanuele II nel 1878 (stesso anno di morte di uno dei più acerrimi oppositori dell Unità, Pio IX) e da Garibaldi, morto a Caprera nel 1882. Alla stessa generazione apparteneva Agostino Depretis (nato nel 1813), che detenne l incarico di primo ministro per più di dieci anni (1876-87), con una parentesi di tre anni (1878-81) in cui il governo fu presieduto dal compagno di partito Benedetto Cairoli. La Sinistra storica tenne fede ai suoi obiettivi dichiarati, attuando nel corso degli anni una serie di riforme di grande rilevanza. Nel 1877 venne approvata la legge Coppino sull istruzione elementare, che ribadiva l obbligo della frequenza scolastica già stabilito dalla legge Casati, innalzandolo fino ai nove anni e introducendo sanzioni per i genitori inadempienti. La nuova legge, tuttavia, non cancellò l aspetto più negativo del sistema di istruzione scolastica (> A ), e cioè il fatto che le scuole elementari dovessero essere a spese dei singoli comuni: con la conseguenza che per tutto l Ottocento e sino agli inizi del Novecento, in buona parte del paese i comuni non avevano a disposizione i fondi necessari per organizzare le scuole, e così la percentuale di analfabeti in Italia rimase molto elevata. Al 1882 risale invece la nuova legge elettorale, che concedeva il diritto di voto ai maggiori di ventuno anni (contro i venticinque previsti dalla precedente legge) che avessero superato l esame finale del corso elementare obbligatorio o che, comunque, dimostrassero di saper leggere e scrivere. Il criterio censitario fu mantenuto, ma abbassato: poteva votare chi pagava almeno 20 lire annuali di imposte (dalle 40 della precedente legge). Tale nuovo sistema dava diritto di voto solo al 7% della popolazione, ma si trattava comunque di più del triplo dei votanti del passato, con l ingresso della piccola borghesia e delle élite operaie e artigiane. Non a caso, nelle elezioni dell ottobre 1882 venne per la prima volta eletto in parlamento un deputato socialista, Andrea Costa. DEPRETIS E IL TRASFORMISMO La riforma elettorale del 1882 contribuì a modificare un quadro politico già sostanzialmente diverso da quello del 1861. A partire dagli anni Settanta, il numero di parlamentari che non erano riconducibili alla Destra o alla Sinistra, chiamati indipendenti o di centro , era sensibilmente cresciuto. I timori suscitati dall esperienza della Comune di Parigi (> C16.4) avevano spinto la sinistra parlamentare su posizioni ancor più moderate, mentre la riforma elettorale del 1882 aprì le porte del Parlamento a forze nuove e più estremiste. Il mutare della scena politica venne colto a pieno da Depretis che, in accordo con il leader della Destra Marco Minghetti, attuò un processo di convergenza delle forze moderate noto con il termine di trasformismo . Più che della trasformazione dei moderati in progressisti, come disse lo stesso Depretis, si trattava in realtà del superamento del sistema bipartitico, sul modello inglese, che aveva dominato i primi vent anni di vita del Regno d Italia, e della fine della contrapposizione ideologica e programmatica tra Destra e Sinistra. Da quel momento in poi, la politica italiana fu dominata da un grande centro , in cui con- 454

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Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento