3 LA SINISTRA STORICA AL POTERE

= . a ¬a da g ¬ à a a c ¬ ¬ d¬ e ec | CAPITOLO 18 RICAPITOLANDO 1 Quali problemi ostacolavano la conquista di Roma? 2 Come si concluse il primo tentativo di conquistare Roma da parte di Garibaldi? 3 In che modo l Italia ottenne il Veneto e parte del Friuli? 4 Quali condizioni politiche consentirono la presa di Roma? un corpo di guardie armate, diritto di rappresentanza diplomatica, possesso dei palazzi del Vaticano e del Laterano, libertà di comunicazioni postali e telegrafiche con il resto del mondo. Fu invece rifiutata dal pontefice l offerta di una dotazione annua da parte dello Stato italiano per il mantenimento della corte papale. In questo modo trovava finalmente applicazione il principio della libera Chiesa in libero Stato tanto caro a Cavour, ma ciò non comportò la resa del battagliero Pio IX. L invito rivolto ai cittadini cattolici a non partecipare alla vita politica dello Stato italiano, già pronunciato dal clero dopo l Unità, divenne, nel 1874, un esplicito divieto, emanato dalla curia papale e riassunto nella celebre formula non expedit , che significa non giova , non è opportuno che i cattolici partecipino alla vita politica dello Stato italiano. 3 Un discorso di Agostino Depretis durante un banchetto dopo le elezioni del 1876. TI RICORDI? Nel 1852 Cavour, divenuto leader dell ala liberale della maggioranza parlamentare, il centro-destro , promosse un accordo di governo con l ala più moderata della sinistra democratica, il centrosinistro , guidata da Urbano Rattazzi. L accordo fu definito connubio perché era riuscito a unire due schieramenti diversi. LA SINISTRA STORICA AL POTERE L ALTERNATIVA ALLA DESTRA STORICA Nei primi quindici anni di vita del Regno d Italia, il ruolo di opposizione ai governi della Destra storica venne svolto da un insieme di forze riunite sotto l etichetta di Sinistra storica . Non si trattava, tuttavia, di una sinistra di ispirazione socialista, tantomeno marxista (> C15.4), e in essa non rientravano né i mazziniani, né i repubblicani intransigenti che si erano rifiutati di partecipare alla vita politica del regno. Come per la Destra, anche a Sinistra buona parte dei leader proveniva dalla vecchia classe politica piemontese, a partire da Agostino Depretis, già grande oppositore di Cavour, ma importante era anche la componente di figure provenienti da altre parti d Italia, come nei casi del lombardo Giuseppe Zanardelli e del siciliano Francesco Crispi. Se la Destra rappresentava gli interessi dei proprietari terrieri, la Sinistra aveva una base di consensi più ampia e composita, formata da gruppi piccolo e medio-borghesi delle città, intellettuali, operai e artigiani. Proprio per dare diritto di voto a questi ultimi gruppi, uno dei principali obiettivi della Sinistra storica fu l allargamento del suffragio, insieme al decentramento amministrativo (in netta controtendenza rispetto all operato dei governi della Destra) e al completamento dell Unità. Nel 1876, l Italia unita conobbe la sua prima, significativa svolta politica. Al centro delle polemiche per la dura politica fiscale ed economica condotta negli anni precedenti, la Destra era ormai divisa in molte fazioni, mentre a Sinistra l emergere di una nuova generazione di politici aveva portato a un ulteriore slittamento del partito su posizioni moderate. Il governo venne messo in minoranza alla Camera nell approvazione di una legge che doveva sancire il passaggio alla gestione statale delle ferrovie, portando il primo ministro Minghetti alle dimissioni. Vittorio Emanuele II diede così incarico di formare un nuovo governo a Depretis, divenuto capo della Sinistra nel 1873, dopo la morte di Urbano Rattazzi, protagonista, assieme a Cavour, del connubio del 1852 (> C14.2). Alla rivoluzione parlamentare del marzo 1876 seguì il verdetto delle elezioni politiche, tenutesi nel novembre dello stesso anno, che sancirono la fine del lungo dominio della Destra. 453

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento