INTERPRETARE LA STORIA - I. Cervelli, Parigi in preda alla

C16 | INTERPRETARE LA STORIA > TESTO 1 | Innocenzo Cervelli PARIGI IN PREDA ALLA PAURA PER L ARRIVO DEI PRUSSIANI Nel periodo compreso tra la sconfitta di Sedan (1° settembre 1870) e l inizio del governo della Comune (fine marzo 1871), Parigi visse momenti drammatici. Lo storico Innocenzo Cervelli (1942-2017) fornisce l immagine di una città in preda alla paura per l arrivo, giudicato ormai imminente, delle truppe prussiane, ma anche all ansia per le notizie che giungono dal fronte. La rabbia popolare, acuita da vent anni di regime bonapartista, esplose anche come conseguenza di questa situazione, in cui Parigi era isolata dal resto della Francia. N onostante la tendenziale disponibilità di Adolphe Thiers, negoziatore per parte francese (il più moderato dei francesi, lo definì una volta Bismarck), la trattativa armistiziale della prima settimana di novembre si arenò sulla richiesta prussiana di un Aequivalent 1 militare o politico la cessione di un forte, ad esempio che facesse da contropartita alla concessione a una Parigi assediata del controverso vettovagliamento. [ ] Lo sconcerto, ma anche l angoscia per il fallimento del negoziato furono per esempio espressi da una notazione diaristica2 posta sotto la data del 6 novembre: Parigi sarebbe caduta «fatalement in mano prussiana, sarebbe stata bombardata o assediata, o entrambe le cose. Mancava la registrazione del terzo fattore destinato ad aggiungersi alle bombe e alla carestia: il freddo, che rese la legna da ardere altrettanto vitale del pane o della carne. Una testimonianza ci dice che già il 6 novembre avevano preso a formarsi lunghe file specie di donne già dalle due di notte, con il freddo, davanti a negozi di generi alimentari che aprivano alle otto [ ]. Gatti, cani, cavalli, asini, soprattutto topi fornirono ben presto la carne da mangiare. Li si rubava anche, senza che le guardie mobili, che avrebbero dovuto impedirlo, intervenissero. Il giovane inglese ricordato all inizio osservò come i «patés de rat fossero divenuti di moda, e avessero finito col soddisfare gli stessi ricchi. E poi il pane. Ricorrente l espressione «pan du siège3 . Una volta in una riunione di club un attacchino (colleur) ne indicò ingredienti di fabbricazione ulteriormente peggiorati: fieno, residui di avena, strame, creta, perfino un «poison lent 4 che seccava la gola sì da costringere ad ingurgitare una gran quantità di liquido. C erano tuttavia degli animali che mai e poi mai sarebbero divenuti dei commestibili: i piccioni viaggiatori. Da loro dipendevano le comunicazioni fra il governo della Difesa nazionale residente a Parigi e la sua Delegazione in provincia residente a Tours. Ma non solo. Fece epoca ad esempio il piccione che arrivò a Parigi il 15 novembre con la notizia della conquista francese, che si sarebbe rivelata provvisoria, di Orléans: trasportava, stando a un diario, anche 225 lettere private, 250 stando a un altra testimonianza, sì che i destinatari potevano essere informati sulle loro famiglie e informare a loro volta chi personalmente non aveva avuto indirizzata lettera alcuna [ ]. Pare fosse stato escogitato un sistema microscopico di riproduzione che permetteva a un singolo piccione di trasportare un numero molto elevato di dispacci. Va da sé che c erano degli insuperabili inconvenienti. [ ] Come che sia, il vissuto della capitale fu in ogni caso segnato dal piccione viaggiatore. C era chi lo voleva lo si considerasse un animale sacro. Le origini della Comune di Parigi. Una cronaca (31 ottobre 1870-18 marzo 1871), Viella, Roma 2015 1 2 3 4 Aequivalent: vuol dire analogo, in francese. diaristica: relativa a un diario. pan du siège: pane sociale, in francese. poison lent: un veleno che agisce lentamente, in francese. COMPRENDERE E INTERPRETARE a Quali timori, causati dall arrivo incombente delle truppe prussiane, angosciavano i cittadini di Parigi? b Quale importanza assunsero i piccioni viaggiatori? c Quali problemi dovettero affrontare i parigini dopo il fallimento del negoziato della trattativa dell armistizio? 413

Dai fatti alla Storia - volume 2
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Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento