Dai fatti alla Storia - volume 2

L Europa delle grandi potenze | CAPITOLO 16 In politica interna, la dialettica parlamentare vedeva contrapporsi partiti che erano ancora espressione di un netta minoranza della popolazione, cui era riconosciuto il diritto di voto. Molto importante era ancora il ruolo della Camera dei Lords, cui si accedeva per diritto di nascita o per nomina regia. Tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta, la politica inglese fu dominata dall alternarsi al potere di due figure carismatiche: William Gladstone, leader dei liberali, e Benjamin Disraeli, capo dei conservatori. Entrambi dovettero misurarsi con questioni di grande rilevanza e di lunga durata: la politica coloniale, la riforma elettorale (con il progressivo aumento degli aventi diritto al voto e l abolizione, nel 1872, della pratica del voto palese a favore del voto segreto), i rapporti con le Trade Unions e il mondo del lavoro e la questione irlandese (> C12.5). QUANDO 1861 Abolizione della servitù della gleba La liberazione dalla servitù della gleba voluta dallo zar Alessandro II raffigurata in una stampa francese dell epoca. LA RUSSIA DI TOLSTOJ E DOSTOEVSKIJ Salito al trono nel 1855, Alessandro II Romanov ereditò un impero che sembrava non aver più nulla in comune con il resto d Europa: una popolazione che per più del 90% era ancora dedita all agricoltura, 20 milioni di contadini (su un totale di circa 60 milioni di abitanti) soggetti alla servitù della gleba, l aristocrazia terriera nel ruolo di classe dominante, assenza di qualsiasi tipo di istituzione rappresentativa, con il potere saldo nelle mani dello zar e dell apparato burocratico-amministrativo di corte. Stretto nel dibattito tra occidentalisti, che volevano imitare le potenze occidentali, e slavofili, che invece insistevano sulla diversità della Russia, della sua cultura e delle sue tradizioni (> C11.4), il nuovo zar cercò di attuare un piano di riforme. La più importante fu certamente l abolizione della servitù della gleba (1861), che tuttavia non venne accolta con il favore che Alessandro II aveva immaginato. I contadini, finalmente liberi, potevano riscattare le terre sulle quali lavoravano, spesso da generazioni, ma dovevano farlo per cifre nettamente superiori al valore delle stesse terre. Queste ultime, per di più, erano di dimensioni inferiori a quelle coltivate per il signore ma che i contadini erano abituati, da secoli, a sentire come casa propria. Di fronte a tale malcontento e alla scoppio di alcune insurrezioni, represse dall esercito, Alessandro II pose fine alla stagione delle riforme. Tra gli intellettuali, si diffusero correnti culturali e politiche che guardavano con grande pessimismo alla situazione russa (i nichilisti) e che erano pronte a lottare per un miglioramento delle condizioni di vita del popolo (i populisti). Il populismo russo risentì dell influenza tanto del socialismo quanto dell anarchismo(> C15.4) e diede vita a un intensa attività cospiratoria, cui il governo reagì intensificando l azione di repressione. Nel 1881, lo zar Alessandro II fu ucciso a seguito di un attentato dell organizzazione rivoluzionaria Narodnaja volja (volontà del popolo): suo figlio e successore, Alessandro III, avrebbe intrapreso un periodo di chiusura nei confronti di riformisti e rivoluzionari (1881-94). Ma oltre a tutto questo, la seconda metà dell Ottocento fu per la Russia una stagione di straordinaria fioritura letteraria e artistica, in cui emersero e si imposero all attenzione internazionale grandi romanzieri come Lev Tolstoj (1828-1910) e F dor Dostoevskij (1821-81) e illustri musicisti e compositori come P tr Tchaikovsky (1840-93) e Modest Musorgskij (1839-81). 411

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento