1 L’INGHILTERRA DEGLI STUART

La Rivoluzione inglese e l emergere di nuove potenze | CAPITOLO 2 1 L INGHILTERRA DEGLI STUART L EREDIT DI ELISABETTA I La morte senza eredi di Elisabetta I, nel 1603, comportò l estinzione della dinastia dei Tudor e l inizio di quella degli Stuart. Il nuovo re, Giacomo I (1566-1625), ereditò la corona in quanto parente più prossimo della defunta regina, ma la storia della sua famiglia presentava non pochi conflitti con i sovrani d Inghilterra. In particolare, la madre di Giacomo, Maria Stuart (1542-87), cugina di Elisabetta, era stata tenuta prigioniera da quest ultima per 19 anni e infine giustiziata, con l accusa di complotto, nel 1587. Inoltre, Giacomo I d Inghilterra era già re di Scozia (con il nome di Giacomo VI), e si trovò così a governare due regni completamente diversi: l uno, l Inghilterra, in fase di crescita demografica ed economica, l altro, la Scozia, scarsamente popolato e dedito, per lo più, all allevamento di bestiame. Maria Stuart regina di Scozia con suo figlio Giacomo VI, che più tardi sarebbe diventato re Giacomo I d Inghilterra. TI RICORDI? Dopo la promulgazione dell Atto di Supremazia del 1534, Enrico VIII aveva sancito la divisione della Chiesa inglese da quella di Roma, dando così vita alla Chiesa anglicana, di cui lo stesso sovrano inglese, e i suoi successori dopo di lui, furono a capo. La Chiesa anglicana si mantenne comunque molto vicina a quella cattolica, quanto meno nei riti e nella struttura interna, tanto da essere spesso considerata come una via di mezzo tra cattolicesimo e protestantesimo. Tra le fedi protestanti, aveva avuto larga diffusione il calvinismo, sia in Inghilterra sia in Scozia, a sua volta diviso in molti gruppi e sette. Tra questi, vi erano i presbiteriani e i puritani. Oliver Cromwell, figura centrale della Rivoluzione inglese e dell unica esperienza repubblicana della Gran Bretagna. DUE REGNI MOLTO DIVERSI Dal punto di vista istituzionale, Giacomo I si vide costretto a dialogare con un Parlamento, quello inglese, diviso nella Camera dei Lord (dove sedevano nobili e alto clero) e nella Camera dei Comuni (composta dai rappresentanti del resto della popolazione) e che era tradizionalmente abituato, a differenza del Parlamento scozzese, a intervenire attivamente nella politica del regno. Assai complessa era poi la situazione religiosa. In Scozia, si era diffusa la religione calvinista, e la Chiesa calvinista, la Kirk, era divenuta molto potente. In Inghilterra, invece, la religione ufficiale era l anglicanesimo e a capo vi era lo stesso Giacomo, in quanto sovrano d Inghilterra. GIACOMO I E IL DUCA DI BUCKINGHAM Alle prese con una situazione tanto complessa, Giacomo I decise di non spendersi personalmente per favorire la crescita della Chiesa anglicana e per colpire la minoranza cattolica, come invece aveva fatto Elisabetta. Tale atteggiamento, che non venne meno neppure di fronte all azione delle potenze cattoliche (Spagna soprattutto) che cercavano di fomentare una rivolta in Irlanda, causò al re molte critiche da parte dei ministri, dei funzionari e dei parlamentari che avevano vissuto l epoca elisabettiana. La differenza più evidente tra la vecchia regina e il nuovo sovrano la si ebbe, poi, in politica estera: Giacomo, infatti, non solo decise di non proseguire la guerra con la Spagna, firmando la pace nel 1604, ma cercò a lungo di dare in moglie al suo erede, Carlo, la figlia del re di Spagna Filippo IV. Alla fine, anche a causa dell opposizione a tale matrimonio sorta nella corte di Madrid, il figlio del re sposò Enrichetta Maria di Borbone, sorella di Luigi XIII di Francia, un matrimonio che comunque suggellava l alleanza con una potenza cattolica. Inoltre, Giacomo decise di non intervenire, nel 1618, nella Guerra dei Trent anni, e questo nonostante il fatto che Federico V del Palatinato (il principe che si oppose in prima persona agli Asburgo) fosse suo genero (aveva sposato la figlia, Elisabetta). L Inghilterra non era più, dunque, la capofila nella lotta dei sovrani protestanti contro gli Asburgo, scegliendo invece un ruolo di mediazione. Accusato di avere un atteggiamento troppo morbido nei confronti dei cattolici e finito, in particolare, sotto accusa da parte dei gruppi calvinisti più estremisti, i cosiddetti Godly fews (uomini di Dio) o puritani, Giacomo I venne criticato durante il suo regno anche per un altra ragione. In modo simile a quanto, negli stessi anni, stavano facendo i sovrani di Spagna e Francia (> C1), anche il re inglese scelse tra i suoi sudditi un ministro favorito, al quale affidò, di fatto, la guida della nazione. Si trattava di George Villiers (1592-1628), personaggio 41

Dai fatti alla Storia - volume 2
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Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento