3 LA GERMANIA UNITA

SEZIONE D | IL SECOLO DELLA BORGHESIA E L ET DELL IMPERIALISMO Idealismo In filosofia, è una visione del mondo in cui la realtà materiale è il semplice riflesso di un mondo ideale. Ispirato al pensiero di Platone, l idealismo fu dominante nella filosofia tedesca della prima metà dell Ottocento, in autori quali Fichte, Schelling e Hegel. Un ritratto del cancelliere Otto von Bismarck. Otto von Bismarck apparteneva a una delle più importanti famiglie nobiliari prussiane. Iniziò a dedicarsi all attività politica alla vigilia del 1848, quando venne eletto tra i deputati conservatori alla Dieta degli Stati tedeschi. Approfondisci La prudenza di Bismarck La combinazione di progresso economico, autoritarismo politico e conservatorismo sociale resero quello prussiano un caso unico e una sorta di modello da seguire per tanti Stati. Oltre a una serie di fattori concomitanti, come un efficiente sistema di comunicazioni e trasporti e il tasso di alfabetizzazione più alto in Europa (conseguenza della tradizione protestante e del dispotismo illuminato settecentesco), un altro elemento rese forte e coesa la società prussiana: il nazionalismo. Era il nazionalismo nato durante l occupazione napoleonica (> C10.4), rafforzato dalla cultura romantica e idealistica del primo Ottocento e che faceva convergere junker e borghesi verso l obiettivo comune di una politica di potenza. IL POTERE DEL CANCELLIERE BISMARCK Succeduto al fratello maggiore Federico Guglielmo IV nel 1861, il nuovo re di Prussia Guglielmo I di Hohenzollern si pose da subito il problema del potenziamento dell esercito, necessario per sviluppare una vera politica di potenza. Il progetto di riforma delle forze armate trovò però una vasta opposizione in Parlamento, sia per gli alti costi che comportava, sia per i cambiamenti che introduceva. Il punto principale della riforma consisteva in un considerevole aumento degli organici, nel prolungamento della ferma e nel potenziamento dei quadri permanenti nell esercito a discapito delle milizie territoriali , composte da volontari reclutati su base regionale. Nel 1862 Guglielmo I, indispettito dall opposizione parlamentare, nominò nuovo cancelliere un esponente di spicco dell ala più reazionaria degli junker, che condivideva con il sovrano l obiettivo di rendere la Prussia la principale artefice di una Germania unita, senza l Austria e senza alcuna apertura agli ideali del 1848: il conte Otto von Bismarck. Nei primi anni del suo trentennale governo (1862-90), il cancelliere si scontrò frontalmente con il Parlamento, forte della totale fiducia del sovrano. La sua strategia per raggiungere l obiettivo dell unificazione tedesca fu illustrata in un discorso rimasto celebre, pronunciato nel settembre 1862: «La posizione della Prussia in Germania non sarà determinata dal suo liberalismo ma dalla sua potenza. [ ] La Prussia deve concentrare la sua forza e conservarla per il momento favorevole, che è già andato e venuto diverse volte. [ ] Non con discorsi, né con le delibere della maggioranza si risolvono i grandi problemi della nostra epoca questo fu il grande errore del 1848 e del 1849 ma col ferro e col sangue . RICAPITOLANDO 1 Come furono gestite le minoranze presenti nell Impero asburgico durante il regno di Francesco Giuseppe? 2 Per quali motivi la borghesia faticò a emergere nei domini di Francesco Giuseppe? 3 Quali cambiamenti prevedeva la riforma delle forze armate voluta da Guglielmo I? 3 LA GERMANIA UNITA LO SCONTRO CON L AUSTRIA Non fu, in realtà, solo col ferro e col sangue che Bismarck riuscì a unificare la Germania. Durante il suo governo, il cancelliere, infatti, diede prova più volte delle sue notevoli doti politico-diplomatiche, necessarie non solo per raggiungere l unità nazionale ma, una volta ottenuta quest ultima, anche per conservare il nuovo equilibrio in Europa. Bismarck fu così il protagonista di un intera fase della storia europea, in cui la Germania si impose come la principale potenza del continente. 396

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento