1 LA FRANCIA DEL SECONDO IMPERO

L Europa delle grandi potenze | CAPITOLO 16 1 Approfondisci VIDEO Napoleone III Napoleone III raffigurato insieme allo zio Napoleone I per sottolineare la sua discendenza, uno stratagemma che gli serviva per legittimare il suo potere agli occhi del popolo. QUANDO Dicembre 1852 Napoleone III proclama il Secondo impero Un ritratto di Napoleone III. LA FRANCIA DEL SECONDO IMPERO LA FINE DELLA SECONDA REPUBBLICA Dopo aver vinto le elezioni presidenziali del dicembre 1848, Luigi Napoleone Bonaparte aveva impresso una chiara svolta controrivoluzionaria e autoritaria alla Seconda Repubblica francese. Ulteriormente rafforzato dalla formazione di una solida maggioranza di governo di stampo clericale e conservatore, Bonaparte mostrò sin da subito la volontà di dare vita a una politica estera aggressiva, il cui primo segnale fu l invio di ben 35 000 soldati in soccorso del papa per porre fine alla Repubblica romana (> C13.4). Proprio l intervento militare in Italia fu all origine di una manifestazione di protesta a Parigi, nel giugno 1849, che fu energicamente repressa dalle forze dell ordine. La linea di governo conservatrice e antidemocratica fu evidente in altri provvedimenti dei mesi successivi: la nuova legge sull istruzione del 1850 (che permetteva alla Chiesa di entrare nell insegnamento, a livello scolastico e universitario), l aumento della tassazione sulle imprese giornalistiche, molte delle quali furono così costrette a chiudere, e la nuova legge elettorale, che privò del diritto di voto circa tre milioni di francesi nullatenenti. Le tensioni tra il presidente e le forze moderate che avevano contribuito alla sua elezione furono alla base di un fatto decisivo: nel luglio del 1851, la Camera respinse infatti la proposta di modificare l articolo della Costituzione che impediva la rielezione del presidente, una volta scaduto il mandato. Per conservare il potere, Bonaparte allora si appoggiò all esercito per attuare un colpo di Stato. Il 2 dicembre 1851 la Camera fu occupata dai soldati e sciolta d autorità, con decine di oppositori del presidente arrestati e deportati. A nulla valsero la resistenza dei quartieri popolari di Parigi e alcune insurrezioni scoppiate nelle province e facilmente sedate dall esercito. Un plebiscito a suffragio universale, il 21 dicembre, approvò a maggioranza schiacciante l operato di Bonaparte, dandogli il compito di redigere una nuova Costituzione, prontamente promulgata nel gennaio 1852. Il presidente della Repubblica non solo avrebbe goduto di un mandato decennale, ma si vedeva anche riconosciuto il potere legislativo, sottratto alla Camera. Quest ultima veniva poi ulteriormente indebolita dalla creazione di un Senato vitalizio, i cui membri dovevano essere nominati dal presidente. Con queste caratteristiche, la Repubblica era di fatto già scomparsa, ma il cambiamento venne ufficializzato solo nel dicembre 1852, da un nuovo plebiscito: la quasi totalità degli elettori approvò la restaurazione dell impero. Cinquant anni dopo Napoleone, il nipote ripeté lo stesso percorso, giungendo al titolo imperiale. Il Secondo impero si poneva come diretto erede del Primo impero, quello di Napoleone, e in onore di quest ultimo Bonaparte assunse il nome di Napoleone III, con il diritto di trasmettere il titolo imperiale ai suoi eredi. IL BONAPARTISMO Per quasi vent anni (1852-70), Napoleone III fu a capo di un sistema di governo che non aveva eguali in Europa. Molto diverso dai sistemi liberali e parlamentari, come quello britannico, ma anche dalle monarchie tradizionali, come quella prussiana, il governo di Napoleone III incarnò un nuo391

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento