INTERPRETARE LA STORIA

C13 | INTERPRETARE LA STORIA > TESTO 1 | Alberto Mario Banti, Paul Ginsborg LA NATURA DEL RISORGIMENTO Periodo di importanza fondamentale nella storia italiana, il Risorgimento è stato oggetto di studi di orientamento celebrativo per tutta la seconda metà dell Ottocento e i primi del Novecento. Un analisi più oggettiva cominciò solo a distanza di molti anni da quei fatti, mettendone in risalto anche i fallimenti, le contraddizioni, i lati oscuri. Nonostante sia oggi un tema che non è più al centro delle attenzioni degli storici come lo era in passato, il Risorgimento continua a far discutere. Per esempio su una questione: fu solo un periodo storico, in cui sono compresi eventi anche molto diversi, oppure il Risorgimento può essere considerato come un movimento politico? Fu un fenomeno ristretto a poche élite, sociali e culturali, o fu invece un fenomeno di massa ? C ontrariamente a una tesi che trova tutt ora i suoi sostenitori, e che considera il Risorgimento una questione che ha riguardato poche e ristrette élite, se non, addirittura, un uomo solo al comando [ ] crediamo corretto sostenere che il Risorgimento è stato un movimento «di massa . Il termine si presta a un equivoco, che va subito dissipato. Quando si dice «di massa non si invita il lettore ad accogliere un immagine apologetica e stereotipata di tutto un popolo che si risveglia da un lungo e disonorevole sonno dormito sotto straniere tirannie, venticinque milioni di persone che come un sol uomo scattano in lotta contro gli stranieri e gli oppressori. Questa è una visione mazziniana, in quanto tale interessante: ma non è la realtà storica. Quando parliamo di un movimento «di massa vogliamo dire un altra cosa, semplice ma, ci sembra, importante. Che al Risorgimento, inteso come un movimento politico che ha avuto come fine la costituzione nella penisola italiana di uno stato nazione, hanno preso attivamente parte molte decine di migliaia di persone; che altre centinaia di migliaia di persone, spesso vicine a coloro che hanno militato in senso stretto, al Risorgimento hanno guardato con partecipazione, con simpatia sincera o con cauta trepidazione. [ ] Il numero degli affiliati alle sette, dei rivoltosi del 20-21, degli iscritti alla Giovine Italia, di coloro che scendono in piazza o partono volontari o guerreggiano nell esercito regolare del Regno di Sardegna o organizzano ospedali o servizi di collegamento nel 1848-49, che tessono trame insurrezionali nei primi anni cinquanta, che si arruolano volontari nel 1859, nel 1860 e nel 1866, che vanno a votare ai plebisciti, che si affollano ai funerali di Mazzini, di Vittorio Emanuele, di Garibaldi e di altri ancora, è assolutamente imponente. [ ] Sostenere che il Risorgimento è un movimento politico «di massa significa 334 invitare a osservarlo dalla prospettiva da cui George Mosse1 ha studiato il movimento nazional-patriottico tedesco: entrambi sono declinazioni di una «nuova politica ; una politica che nasce con la Rivoluzione francese, e che concettualmente, ancor prima che fattualmente, pone al centro dell arena pubblica il popolo/ nazione, depositario principale della sovranità. Al tempo stesso, con il movimento risorgimentale (e in generale con il nazionalismo ottocentesco), lo stile politico che si impone non ovviamente in tutti i casi ma certamente come cultura diffusa e incentivo all azione è quello dell emozione, più che della razionalità, è quello della suggestione mitografica, più che della lucida e disincantata riflessione; è quello dei simboli, delle narrazioni, delle allegorie, in una parola il mondo di una nuova «estetica della politica : una via obbligata, se oltre a evocare il popolo/nazione, lo si vuole anche veder agire in carne e ossa. Per una nuova storia del Risorgimento, in Annali della Storia d Italia, vol. 22, Il Risorgimento, Einaudi, Torino 2007 1 George Mosse: storico tedesco (1918-99). COMPRENDERE E INTERPRETARE a In quali termini è possibile affermare che il Risorgimento fu un movimento di massa ? b Per quale motivo, secondo gli autori, con il movimento risorgimentale si impone necessariamente uno stile politico basato sull emozione?

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento