Dai fatti alla Storia - volume 2

SO DI società feudale, facendo concessioni al popolo sul piano dell uguaglianza e permettendosi la parentesi giacobina, ma solo per il tempo necessario a tornare sui propri binari e a completare la rivoluzione in corso. A questa visione, numerose sono le obiezioni mosse, soprattutto nei tempi più recenti: la Rivoluzione francese sembra aver tardato lo sviluppo capitalista più che averlo accelerato (come si vuol sostenere), d altronde trasformazioni liberali sono avvenute in diversi Paesi senza bisogno di rivoluzioni o alleanze popolari per distruggere il feudalesimo, in fin dei conti il giacobinismo non è affatto una parentesi momentanea e secondaria, ma costituisce la vera anima della Rivoluzione. Si tratta di una scelta estremista, che ha seguito un progetto più culturale e politico che strettamente sociale. Al di là dei differenti ed opinabili punti di vista, come è già stato ripetutamente messo in evidenza, la Rivoluzione francese nel complesso ha smosso qualcosa di secolare oltre ogni limite interpretativo. Libertà ed uguaglianza sono le parole chiave del cambiamento. [ ] Tuttavia, assodati i cambiamenti significativi, è inevitabile non notare che l istituzione dell uguaglianza finisce con l essere una manifestazione di classe: questo è più che evidente in ambito politico, i corpi e le comunità privilegiate furono soppressi ed apparentemente i padroni e i compagnons 3 furono messi sullo stesso piano. ME O A L ES T V ER STA L istituzione dell uguaglianza finì con essere una manifestazione di classe in quanto il quarto stato4 non poteva accedere agli impieghi amministrativi, riservati alla borghesia, tutto ciò è evidente nell uguaglianza politica, poiché la costituente dopo aver proclamato la sovranità della nazione, divisa i cittadini in attivi e passivi , in base ad un sistema censuario, giustificando tale esclusione con l incapacità di questi ultimi di farne parte. I costituenti respingono dal corpo politico almeno un terzo dei cittadini. Essi distinguono i cittadini in attivi e passivi, garantendo solo a questi ultimi la partecipazione alla vita politica. La ricchezza è il solo criterio discriminante della capacità politica. La nuova società del XIX secolo è una società senza ordini, ma egualitaria più nei principi che nella realtà quotidiana: spariti i segni esteriori della superiorità, la borghesia continua comunque a condividere con i vecchi aristocratici una condizione di dominio. 1 liberté, égalité, fraternité: «libertà, uguaglianza, fraternità è il motto ufficiale della Repubblica francese. 2 tout court: dal francese, vuol dire in breve, senza ulteriori chiarimenti. 3 compagnons: dal francese, vuol dire compagni, amici. 4 quarto stato: espressione introdotta durante la Rivoluzione francese per indicare gli strati popolari subalterni, in contrapposizione alla borghesia (il Terzo stato). COMPRENSIONE E ANALISI Come si modifica la concezione dell appartenenza a una categoria sociale a seguito della Rivoluzione francese? Quali provvedimenti in ambito economico furono presi dai rivoluzionari? Quale diverso grado di partecipazione alla Rivoluzione ci fu a livello sociale e territoriale? Quali obiezioni sono state mosse alla teoria classica che vede la Rivoluzione francese come strettamente borghese? PRODUZIONE Elabora un testo argomentativo di massimo 30 righe in cui spiegherai le conquiste ottenute in seguito alla Rivoluzione francese. Nel corso della trattazione dovrai soffermarti sui seguenti punti: di quali valori si fece portatrice la Rivoluzione francese; se essa può essere considerata una rivoluzione borghese ; quale eredità ha lasciato la Rivoluzione francese in ambito politico ed economico. Dai, infine, un titolo al tuo elaborato. 315

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento