D. Carpanetto, G. Ricuperati, La Lombardia austriaca

| Il dispotismo illuminato e la stagione delle riforme > TESTO 2 | Dino Carpanetto, Giuseppe Ricuperati LA LOMBARDIA AUSTRIACA Gli storici Dino Carpanetto (n. 1949) e Giuseppe Ricuperati (n. 1936) descrivono i grandi cambiamenti generati dalla stagione delle riforme nella Lombardia austriaca. Fu una rivoluzione dall alto , imposta cioè dai sovrani, Maria Teresa e Giuseppe II, che mutò radicalmente il volto della regione. In particolare, l azione di Giuseppe II fu talmente importante, negli anni Settanta e Ottanta del Settecento, da spingere gli storici a coniare un termine apposito per indicare la sua politica, specie quella in ambito ecclesiastico: giuseppinismo . P iù di altri Stati europei, la Monarchia asburgica già sotto Maria Teresa, ma ancor di più con Giuseppe II, conobbe un radicale sovvertimento delle strutture dell ancien régime, sostituite da un regime giuridico e da un organizzazione statale del tutto nuovi, che preannunciano le linee istituzionali che si imporranno nel secolo XIX. Si è giustamente usato il concetto di «rivoluzione dall alto per definire tale politica, in quanto i cambiamenti operati con le riforme, che avevano di mira l affermazione di un assetto istituzionale e di un sistema economico capaci di collocare la Monarchia all altezza della competizione tra le grandi potenze europee, non tennero conto della ricerca del consenso sociale, ma furono imposte attraverso gli organi centrali a province e ceti spesso indifferenti, se non contrari al mutamento. [ ] Anche il Ducato milanese fu interessato dall azione riformatrice di Maria Teresa e di Giuseppe II, che diede corpo a uno dei più coerenti e complessivi movimenti di riforma che l Italia abbia sperimentato del secolo dei Lumi. Il riformismo degli anni Settanta e Ottanta si innestò sui successi della precedente gestione, operando rispetto a questi un vero e proprio salto di qualità negli obiettivi e nei metodi; la svolta si ebbe nel 1770-71, quando i ministri viennesi decisero di adottare anche nei territori italiani lo schema razionalizzatore dell amministrazione pubblica già attuato in altre province della monarchia, e che prevedeva l abolizione delle antiche magistrature e la loro sostituzione con organismi nuovi, impostati sul principio della separazione e della gerarchizzazione dei poteri. A partire da questa data e attraverso una rapida successione di interventi, nel corso della quale si manifestò una vera escalation di propositi riformatori, fino al 1786, l anno in cui tale processo giunse al culmine con l abolizione di tutti i principali organismi politici e giuridici dell aristocrazia lombarda sostituiti da un moderno edificio istituzionale articolato in dipartimenti e dipendente dal ministro plenipotenziario, l ondata riformatrice investì tutti i settori della società. Aggredì le strutture corporative, scalzò il potere degli antichi gruppi dominanti del patriziato, disfece la rete dei municipalismi e dei privilegi locali, ribaltò il sistema fiscale, ridusse drasticamente la forza economica e giuridica della Chiesa. Giuseppe II fu il principale organizzatore di queste riforme, così che non è fuorviante definire con il termine di «giuseppinismo la politica di questi due decenni, estendendone l uso dal campo delle riforme ecclesiastiche a quello più complessivo dell intero movimento riformatore. L Italia del Settecento, Laterza, Roma-Bari 1986 COMPRENDERE E INTERPRETARE a Perché è usato il concetto di rivoluzione dall alto in merito alle riforme adottate dalla monarchia asburgica? b Quali riforme vennero adottate nei territori italiani nel biennio 1770-71? c Quali effetti ebbero sulla società le riforme introdotte da Maria Teresa e Giuseppe II? 151

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento