6 LE RIFORME IN ITALIA

Il dispotismo illuminato e la stagione delle riforme | CAPITOLO 6 6 Mappa catastale settecentesca di un podere a Badia a Coltibuono (Toscana). Giunta economale Istituzione di governo creata nella Lombardia austriaca, nel 1765, allo specifico scopo di trattare tutte le questioni inerenti alle materie ecclesiastiche. QUANDO 1765 Pietro Leopoldo d Asburgo-Lorena è il nuovo Granduca di Toscana LE RIFORME IN ITALIA LA LOMBARDIA AUSTRIACA Entrata a far parte dell impero dopo la Guerra di successione spagnola (> C3.3), la Lombardia costituì, durante i governi di Maria Teresa e di Giuseppe II, un vero e proprio laboratorio, in cui venivano sperimentate nuove politiche che, se giudicate positivamente, sarebbero state successivamente estese ai territori ereditari degli Asburgo. Il provvedimento più importante fu certamente l introduzione del catasto geometrico particellare, realizzato da Pompeo Neri, nel 1760. Grazie a tale strumento era possibile avere non solo una mappatura precisa della proprietà fondiaria, indispensabile per raggiungere una più equa distribuzione del peso fiscale sulla popolazione, ma anche una migliore conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche, in modo da poter programmare interventi di bonifica dei terreni o di canalizzazione dei fiumi. Inoltre, i dati contenuti nel catasto non si basavano più sulle denunce dei proprietari, che spesso dichiaravano di possedere meno di quanto avevano per pagare meno tasse, ma sulle rilevazioni di pubblici e appositi funzionari. Cinque anni dopo, nel 1765, venne istituita in Lombardia la giunta economale per le materie ecclesiastiche, in cui comparvero per la prima volta dei provvedimenti, come l eliminazione delle esenzioni fiscali per i beni della Chiesa, destinati ad essere riproposti e potenziati da Giuseppe II nei suoi domini. LA TOSCANA DI PIETRO LEOPOLDO In seguito alla Guerra di successione polacca (> C3.4), Francesco Stefano di Lorena aveva dovuto rinunciare al ducato di Lorena, assegnato al nobile polacco Stanislao Leszczynski (e alla sua morte, al re di Francia), ma in cambio aveva ottenuto il Granducato di Toscana, rimasto vacante dopo la morte senza eredi di Gian Gastone de Medici (1737). Alla morte di Francesco Stefano, nel 1765, nuovo Granduca di Toscana divenne Pietro Leopoldo d Asburgo-Lorena, secondogenito del defunto imperatore e di Maria Teresa. Durante il suo governo (1765-90), Pietro Leopoldo attuò una politica davvero riformista, almeno in parte diversa da quella degli altri sovrani europei suoi contemporanei. Fu il primo, per esempio, a mettere da parte le politiche mercantilistiche, aprendo al contrario la Toscana al libero scambio, in particolare nel commercio del grano, tradizionalmente soggetto ad attente limitazioni da parte delle autorità: il commercio interno dei grani venne liberalizzato nel 1767, quello con l estero nel 1775. Sempre nell ottica di favorire il libero commercio e la libertà d iniziativa economica vanno lette misure come la soppressione delle corporazioni delle arti e dei mestieri (1770) e l abolizione delle dogane interne al Granducato (1781). Per favorire la piccola proprietà terriera e lo sviluppo agricolo, Pietro Leopoldo volle concedere in affitto perpetuo le terre confiscate alle opere pie e alcuni beni privati della sua famiglia ai mezzadri che le lavoravano: tale misura risultò però inefficace, poiché furono per lo più i grandi proprietari terrieri ad acquisire all asta i terreni vacanti. Tra il 1779 e il 1782, il Granduca affidò a Francesco Maria Gianni la stesura di un progetto di costituzione mai entrata in vigore, che prevedeva l istituzione di un assemblea legislativa i cui membri non erano semplici rappresentati dei diversi ceti, ma dovevano esse- 147

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento