Dai fatti alla Storia - volume 2

SEZIONE B | IL TRAMONTO DELL ANCIEN R GIME E LA VIA ALLA MODERNIT INDUSTRIALE LE RIFORME DELLA ZARINA In maniera simile a quanto fatto, quasi un secolo prima, da Pietro I (> C3.1), Caterina II guardò ai più sviluppati paesi europei occidentali come modelli per attuare riforme economiche e sociali tali da modernizzare la Russia e renderne più efficiente la macchina burocratica e amministrativa. La fama della zarina come despota illuminata risiede soprattutto in due elementi. Come altri sovrani illuminati dell epoca, dichiarò guerra all eccessivo potere, politico e culturale, e alla ricchezza della Chiesa nazionale, che in Russia era la Chiesa ortodossa: prendendo come giustificazione le ingenti spese sostenute nella Guerra dei Sette anni (> C4.5), Caterina promulgò un decreto di confisca delle proprietà ecclesiastiche, decidendo anche a favore della soppressione di ben 500 dei 900 conventi del paese. Oltre a incamerarne i beni, trasformò i membri del clero russo in dipendenti stipendiati dello Stato, unica istituzione cui dovevano obbedienza. L altro elemento che fece ritenere illuminato il governo di Caterina II consiste in una serie di misure volute dalla zarina per introdurre l istruzione elementare statale e gratuita (anche se solo nelle città, escludendo così la maggior parte della popolazione russa, che viveva nelle campagne) e per garantire una moderata libertà di stampa. Caterina II con lo scettro, in un dipinto del pittore Fyodor Rokotov, uno dei più grandi ritrattisti russi della seconda metà del XVIII secolo. QUANDO 1773-75 Y¬ a d¬ V ¤a RICAPITOLANDO 1 In che modo Caterina II si trovò a governare da sola sul trono? 2 Per quale motivo Mosca ambiva a fregiarsi del titolo di terza Roma ? 3 Quali provvedimenti prese Caterina II nei confronti della Chiesa ortodossa? 142 LE CONTRADDIZIONI DEL GOVERNO DI CATERINA II A fronte delle politiche riformiste che abbiamo appena visto, la zarina prese contemporaneamente altre decisioni, che invece di favorire la modernizzazione e il cambiamento della Russia, garantirono la sopravvivenza di situazioni già esistenti. Come per Federico II di Prussia, anche per Caterina l appoggio della nobiltà era fondamentale, e per ottenere supporto al proprio governo la sovrana garantì all aristocrazia russa il mantenimento del proprio potere e dei propri privilegi. In particolare, la presa nobiliare sui contadini che ne coltivavano le terre divenne ancora più forte, con il divieto imposto agli stessi contadini di appellarsi alla giustizia regia (e quindi a Mosca, al potere centrale) contro le prepotenze dei signori (1767). La drammaticità della situazione nelle campagne, con il malcontento crescente di milioni di persone sfruttate, al limite della schiavitù, nel lavoro nei campi, portò allo scoppio di una rivolta nelle grandi pianure russe. Tale rivolta, che prese il nome dal suo carismatico capo, Emel jan Pugac v (che sosteneva di essere Pietro III, lo zar in realtà ucciso da Caterina II), portò alla sollevazione di un enorme massa di contadini e durò dal 1773 al 1775. Obiettivo principale della rivolta era l abolizione della servitù della gleba. La zarina decise infine per l uso dell esercito contro i suoi stessi sudditi, soffocando la protesta nel sangue. Lo stesso Pugac v, tradito da uno dei suoi uomini di fiducia, tentò di fuggire nel settembre 1774, ma venne catturato dopo poco e portato a Mosca. La sua decapitazione, eseguita il 21 gennaio 1775 davanti a un enorme folla in piazza Bolotnaya, fu un monito per tutti i sudditi della zarina. Nel 1785 venne inoltre emanata la Carta della nobiltà, un documento che fissava e aumentava i privilegi e le esenzioni dell aristocrazia, stabilendone in ogni distretto la composizione. Lo scoppio della Rivoluzione francese nel 1789 (> C9) spinse comunque Caterina ad abbandonare ogni idea di riforma e a rafforzare ancor più il proprio potere.

Dai fatti alla Storia - volume 2
Dai fatti alla Storia - volume 2
Dalle rivoluzioni alla fine dell’Ottocento