INTERPRETARE LA STORIA - S. Shahar, Donne e potere

C2 | INTERPRETARE LA STORIA > TESTO 1 | Shulamith Shahar DONNE E POTERE NELL ALTO MEDIOEVO La storica israeliana Shulamith Shahar (n. 1928) ha analizzato, nel corso delle sue ricerche, la condizione femminile ai vari livelli della gerarchia sociale. Qui si presenta la condizione delle donne potenti nell alto Medioevo, spesso paritetica a quella degli uomini, come dimostra il caso di Matilde di Canossa. Questa situazione cominciò a incrinarsi a partire dal XII secolo a causa di prese di posizione dell alto clero. N el secolo IX, in età carolingia, le mogli dei re e degli imperatori appaiono molto potenti: esse risultano avere una corte, distinta da quella del marito, e un loro seguito di armati. [ ] Anche donne di altre categorie sociali dispongono di beni, li donano a monasteri ed a chiese, li vendono, li affittano, più spesso con il consenso del padre, del marito o dei figli, ma non poche volte agendo da sole, autonomamente. Nel secolo X, dopo il crollo del potere carolingio, [ ] le mogli [ ] dei personaggi più potenti imitano le regine: hanno i loro beni fondiari, i loro vassalli, o comunque persone a loro legate, praticano una politica personale [ ]. L emergere della donna sulla scena politica [ ] fu giudicato negativamente dall alto clero; spiegato, spesso, come troppo spregiudicata politica matrimoniale e, comunque, in chiave di plagio di uomini; avrebbero agito così al fine perverso di accrescere il proprio potere, per dar sfogo alla sfrenata ambizione quando non addirittura alla lussuria . [ ] Tale giudizio [ ] ha soprattutto radici nella mentalità di molti chierici che consideravano la donna imperfetta, perversa, strumento di perdizione, mossa dalle sollecitazioni della carne. Nella mentalità popolare, invece, la donna era ben diversamente valutata, in quanto capace di dare la vita, di trasmettere la nobiltà del sangue, di far durare la famiglia, la razza [ ]. La condizione della donna nell alto Medioevo, fino a tutto il secolo XI, nei fatti non è, pur tenendo conto di situazioni e tempi diversi, di ideologie e culture, così lontana, come sarà dopo, da quella dell uomo, sia a livello di famiglia, che di gruppo parentale, che di capacità politica. [ ] Esempio noto di donna potente, Matilde di Canossa, dopo la morte del padre Bonifacio e della madre Beatrice di Lorena rimasta figlia unica, a trent anni, nonostante la presenza di maschi nei due rami collaterali, ereditò una ricchezza ed un potere sbalorditivi. Ciò si sarebbe verificato più difficilmente dal secolo XII in poi, quando si andava generalizzando l uso di trasmettere il potere in linea maschile [ ]. Matilde venne a disporre, dunque, del potere della più grande dinastia feudale italica: vaste proprietà disseminate dalla Toscana al Veneto, in Emilia e in Lombardia, in Lorena [ ]. Matilde di Canossa è l esempio più noto di una realtà sociale che nell alto Medioevo permetteva alla donna di avere prerogative più tardi impensabili [ ]. Con il secolo XII iniziò la dinastizzazione delle famiglie nobili, trasmettendosi verticalmente il potere di padre in figlio, ed enucleandosi via via il principio della primogenitura. Nel caso in cui venisse a mancare l erede maschio, non si ricorreva generalmente a una donna ma piuttosto ai rami collaterali, a differenza di quanto avveniva nei secoli precedenti. [ ] Solo nella cosiddetta cultura popolare rimase, con eccezionale vigore, una valutazione realisticamente privilegiatrice della donna. Condizione e ruolo della donna, in Storia d Europa, III. Il Medioevo, a cura di G. Ortali, Einaudi, Torino 1994 COMPRENDERE E INTERPRETARE a Quale differenza appare chiara fra il pensiero degli ambienti ecclesiastici e quello della cultura popolare rispetto all idea di donna? b Da quale momento e per quali ragioni cominciò a nascere negli ambienti nobiliari una concezione della donna che la riteneva inferiore rispetto all uomo? 77636R_0000E01_INTE_BAS@0065.pgs 15.09.2021 13:06

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna