4 LA STRUTTURA DI GOVERNO DELLA CHIESA DI ROMA

SEZIONE A | RINASCITA E CRISI DELL EUROPA MEDIEVALE 4 LA STRUTTURA DI GOVERNO DELLA CHIESA DI ROMA LA POLITICA DI ACCENTRAMENTO Sulla base di queste importanti innovazioni di ordine politico e spirituale (lotta per le investiture; istanze di riforma), la Chiesa romana cominciò a darsi una struttura che non lasciava più spazio alle autonomie dei precedenti secoli, quando le sedi vescovili erano sullo stesso piano della sede di Roma (che poteva contare, però, sul prestigio del luogo in cui era morto l apostolo Pietro). Iniziò allora un processo di centralizzazione del governo ecclesiastico, che si espresse attraverso la formazione di una struttura territoriale divisa in diocesi e parrocchie, affidate rispettivamente a vescovi e sacerdoti e tutte sottoposte all autorità del papa, come pure le abbazie e i monasteri. Altrettanto decisa in questa direzione fu la definizione delle norme e di tutto l apparato giuridico, che fu uniformato per evitare discordanze fra le varie sedi. Ugualmente ci si mosse sul piano dei riti, dei testi, della predicazione per dare unità culturale a una Chiesa che a partire da questi anni comincerà a definirsi cattolica (cioè universale ), non solo per distinguersi dalla Chiesa d Oriente che come vedremo si era separata nel 1054 ma anche per darsi una identità ben precisa e unitaria. Ritratto di Innocenzo III, affresco del 1219 ca. LE ASPIRAZIONI DI INNOCENZO III La politica di rafforzamento del papato proseguì ancora per tutto il XII secolo in particolare individuando nella figura del papa il fondamento legislativo della Chiesa, a danno delle istituzioni assembleari come il concilio. Massima espressione di questo indirizzo politico fu papa Innocenzo III (1198-1216), un nobile originario del Lazio. Eminente studioso di teologia e diritto, egli si mosse sia sul piano interno alla Chiesa sia nei rapporti con l Impero. Sul piano dottrinale Innocenzo ribadì il primato del papa sugli altri vescovi, attribuendogli la pienezza dei poteri che gli derivava da Dio, al punto che la figura del pontefice fu sempre più spesso appellata come vicario di Cristo e non più di Pietro, a sottolineare la grandezza del suo mandato. Sulla base di questa visione, Innocenzo pretese di estendere il potere religioso anche in campo politico allo scopo di indirizzare i sovrani per il bene della cristianità. IL POTERE DELLA CHIESA NELLA CONCEZIONE DI TRE PAPI Niccolò II Nessun laico può interferire con l elezione del papa Gregorio VII Primato del pontefice sui laici e sui vescovi Innocenzo III Solo il papa può deporre i vescovi Centralità della Chiesa di Roma Primato del papa sugli altri vescovi Negato ogni carattere sacrale al potere monarchico RICAPITOLANDO 1 Indica le tre aree in cui si articolò la centralizzazione del governo ecclesiastico. 2 Che cosa comportava l appellativo di vicario di Cristo che il pontefice attribuiva sempre più spesso alla sua figura? 64 77636R_0000E01_INTE_BAS@0064.pgs 15.09.2021 13:06

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna