LA FONTE - L’editto di Nantes (1598)

L Europa alla ricerca di nuovi equilibri | CAPITOLO 19 LA FONTE L editto di Nantes (1598) Con l editto di Nantes Enrico IV mise un punto fermo alla questione delle guerre di religione, così devastanti per la Francia. Agli ugonotti si riconobbe la possibilità di professare il culto ovunque, a eccezione di pochi territori, e si concessero piazzeforti per la loro tutela militare. Tra i più importanti affari rinviati vi fu quello relativo alle lagnanze ricevute da parecchie nostre province e città cattoliche perché l esercizio della religione cattolica non era universalmente ristabilito [ ]; come anche le suppliche e le rimostranze spesso inoltrate dai nostri sudditi della religione cosiddetta riformata sia per la mancata esecuzione di quanto è stato loro concesso dagli editti sia per il loro desiderio di nuove aggiunte in favore dell esercizio della loro religione, della libertà delle loro coscienze e della sicurezza delle loro persone [ ]. Abbiamo perciò giudicato necessario dare ora su tutta la questione a tutti i nostri sudditi una legge generale, chiara, netta e assoluta [ ]. III. Ordiniamo che la religione cattolica, apostolica, romana sia reintrodotta e ristabilita in tutti i luoghi di questo regno e dei paesi di nostra obbedienza dove l esercizio ne sia stato interrotto. [ ] VI. Per non lasciare alcuna occasione di disordini e di discordia tra i nostri sudditi, abbiamo permesso e permettiamo ai seguaci della religione cosiddetta riformata di vivere e dimorare in tutte le città e luoghi di questo nostro regno e paesi di nostra obbedienza senza essere inquisiti, vessati, molestati, o costretti a fare alcunché in materia di religione contro la loro coscienza [ ]. VII. Noi abbiamo anche permesso a tutti i signori, gentiluomini e altre persone, [abitanti del regno] o non, professanti la religione cosiddetta riformata [ ] di praticare l esercizio del culto di detta religione in una delle loro case [ ]. [ ] IX. Noi permettiamo anche ai seguaci della detta religione di continuare l esercizio del culto in tutte le città e luoghi di nostra obbedienza dove sia stato già praticato pubblicamente da molti e più volte nell anno 1596 e nell anno 1597 fino a tutto agosto, nonostante ogni ordine e sentenza in contrario. [ ] XIII. Proibiamo espressamente a tutti i seguaci della detta religione di praticarla... fuori dei luoghi permessi e concessi col presente editto. F. Gaeta, P. Villani, Documenti e testimonianze, Principato, Milano 1967 L esigenza di risolvere le questioni di guerra ha costretto a posporre una serie di problemi, che ora possono essere finalmente affrontati. Enrico IV vuole rispondere all esigenza di libera espressione religiosa sentita sia dalla parte cattolica sia da quella protestante (la cui fede è sempre definita cosiddetta riformata ) al fine di evitare, dopo decenni di scontri e lutti, ulteriori conflitti. Soprattutto il sovrano vuole garantire autorità alla legge dello Stato in base al suo progetto accentratore. La libertà e la riconciliazione civile si esplicano con la possibilità di ristabilire la fede cattolica dove gli ugonotti l avevano impedita e il permesso per questi ultimi di esplicarla senza persecuzioni da parte cattolica. Le date servono a fissare un limite all eccessiva diffusione delle fede protestante stabilendo anche un perimetro territoriale, segno che agli ugonotti si sta concedendo un privilegio accordato in base a distinzioni sociali. INTERROGHIAMO LA FONTE 1 Elenca gli ordini stabiliti dal re di Francia nel presente brano. 2 Quali preoccupazioni il re esprime nel concedere ai riformati di «vivere e dimorare in tutte le città ? 507 77636R_0000E01_INTE_BAS@0507.pgs 15.09.2021 15:09

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna