Dai fatti alla Storia - volume 1

L Europa alla ricerca di nuovi equilibri | CAPITOLO 19 24 agosto 1572 Notte di san Bartolomeo QUANDO Il massacro di san Bartolomeo, incisione cinquecentesca. Ritratto di Enrico IV in armi, inizi del Seicento. .= C ]] YJ . ] D YcJ=JC J La prospettiva che la Francia potesse finire nelle mani di un ugonotto spinse all azione la fazione cattolica, capeggiata dai Guisa e sostenuta da Caterina de Medici, che continuava a tramare con lo scopo di eliminare Coligny. Il piano scattò quando i capi protestanti giunsero a Parigi per festeggiare il matrimonio di Enrico di Borbone. Nella notte di san Bartolomeo (23-24 agosto 1572) il partito dei Guisa massacrò migliaia di ugonotti, cercati e uccisi casa per casa; vi perse la vita lo stesso Coligny, mentre Enrico di Borbone riuscì a mettersi in salvo. Tra Parigi e Lione più di diecimila persone furono uccise, soprattutto fra i nobili. Gli ugonotti tentarono di riorganizzarsi sotto la guida di Enrico di Borbone, federando le città in cui c era una forte presenza calvinista. La fazione cattolica si ritrovò, invece, alleata in una lega con a capo Enrico di Guisa (1550-88). Quando, nel 1574, Carlo IX morì, il trono andò a suo fratello, Enrico III (1551-89). Inizialmente disposto a fare concessioni agli ugonotti, il nuovo re si schierò disinvoltamente con la lega cattolica dei Guisa. = &g YY . cY DY. +. La situazione giunse a una svolta quando nel 1584 morì Francesco di Valois, ultimo fratello di Enrico III. Quest ultimo, infatti, non aveva discendenti diretti per cui si apriva realmente la possibilità che l ugonotto Enrico di Borbone diventasse re di Francia. Per scongiurare tale prospettiva il partito cattolico oppose la candidatura di Enrico di Guisa, che poté contare sull appoggio della Spagna di Filippo II con aiuti sia finanziari sia militari. In tal modo il Guisa acquisì una notevole forza politico-militare con la quale riuscì a oscurare persino l autorità e il prestigio del sovrano. Fu la situazione internazionale a dare una svolta alle vicende: la sconfitta dell Invincibile Armata spagnola (1588) mise in crisi la fazione cattolica. Enrico III decise allora di sbarazzarsi dell ingombrante peso dei Guisa e fece assassinare il loro capo, Enrico. Si alleò con Enrico di Borbone per riprendere Parigi, finita in mano alla lega, ma fu raggiunto dalla vendetta dei cattolici: un frate lo pugnalò a morte (1589). Con lui finiva la dinastia dei Valois. Prima di morire, il re indicò nel Borbone il suo successore, a patto però che si convertisse al cattolicesimo. Enrico fu dichiarato re ma essendo protestante non ottenne l incoronazione, e anzi dovette fronteggiare la reazione degli spagnoli, che invasero il paese. Solo il pericolo di veder finire il paese sotto il controllo spagnolo spinse la popolazione a stringersi, per il momento, attorno al suo re. LA CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO DI ENRICO IV Enrico era consapevole del fatto che sarebbe stato riconosciuto come legittimo re di Francia soltanto trovando la soluzione politico-religiosa più adeguata e che l attuale incertezza politica avrebbe solo danneggiato la monarchia. La Chiesa gallicana non avrebbe mai accettato di obbedire a un re non cattolico e anche gran parte della nobiltà non lo avrebbe seguito. Enrico si convinse a compiere il gesto che il suo predecessore gli aveva chiesto: abiurò il protestantesimo e si convertì al cattolicesimo (1593). In quell occasione pare abbia pronunciato la frase: Parigi val bene una messa . Il 27 gennaio 1594, nella cattedrale di Chartres fu consacrato re di Francia con il nome di Enrico IV. Iniziava così la dinastia dei Borbone. 505 77636R_0000E01_INTE_BAS@0505.pgs 15.09.2021 15:08

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna