Dai fatti alla Storia - volume 1

L Europa alla ricerca di nuovi equilibri | CAPITOLO 19 Filippo II, abituato ad accentrare su di sé le decisioni, era contrario a tale tendenza autonomistica e nel 1559 affidò il governo della regione alla sorella Margherita d Asburgo (1522-86), duchessa di Parma. Margherita scelse la linea dura, provando a ridurre gli spazi di autonomia. L aristocrazia locale, sentendosi esclusa dal potere e minacciata nella gestione amministrativa, si mostrò diffidente nei confronti del nuovo indirizzo politico di Madrid. Anthonis Mor, Ritratto di Margherita d Asburgo, 1562 ca. QUANDO 1575 Seconda bancarotta del Regno di Spagna LA QUESTIONE RELIGIOSA Un ulteriore motivo di contrasto con il sovrano era dovuto alla questione religiosa. Mentre il Sud dei Paesi Bassi, di lingua francese, restava sostanzialmente cattolico, il Nord, di lingua e cultura germanica, aveva visto una consistente affermazione del calvinismo, estesosi a macchia d olio soprattutto tra i ceti mercantili, che si sentivano vessati dai pesanti prelievi fiscali imposti dalla monarchia spagnola e vedevano nella nuova religione una forma di opposizione al sovrano cattolico. Filippo II decise allora di imporre un più forte controllo sulla situazione religiosa. L occasione gli fu offerta dalla nomina di 14 nuovi vescovi in seguito alla costituzione di altrettante nuove diocesi. I vescovi erano di diritto membri degli Stati generali e queste nuove nomine significavano un sempre più soffocante controllo del sovrano sulle istituzioni locali. Un fronte sempre più esteso, che univa aristocratici e ceti artigiani e mercantili, avvertì la minaccia alla libertà amministrativa e religiosa. Quando, infine, Filippo pose i Paesi Bassi sotto la competenza dell Inquisizione spagnola andò a intaccare, in un colpo solo, sia la consuetudine di libero pensiero e di tolleranza religiosa, un tratto tipico degli abitanti dei Paesi Bassi, sia le tradizionali autonomie giurisdizionali, che prevedevano tribunali locali indipendenti. A quel punto anche i sudditi cattolici si unirono al malcontento. Alcune casate aristocratiche, le famiglie d Orange, Egmont e Hornes si posero a capo di un tentativo di mediazione, sia pure da prospettive religiose differenti, con l obiettivo di difendere gli interessi dei Paesi Bassi dal controllo spagnolo. Nel 1566 una delegazione si rivolse a Margherita per chiedere l abolizione dell Inquisizione e una più ampia tolleranza religiosa. In quell occasione i nobili si sentirono chiamare gueux, pezzenti , e da quel momento assunsero volutamente quel nome, in segno di sfida. IL PUGNO DI FERRO DELLA SPAGNA Vista l inutilità delle proteste formali, i calvinisti si accanirono contro chiese cattoliche e immagini sacre dando vita a una rivolta. La risposta di Filippo, ben deciso a estirpare ogni eresia, fu una dura repressione affidata al potente duca d Alba, un generale spagnolo noto per i suoi metodi spietati. Ottenuta la carica di governatore, egli colpì gli eretici in modo feroce, causando migliaia di morti anche tra gli stessi nobili. Una fama sinistra assunse il Tribunale dei torbidi, l istituzione che condannò a morte i capi della rivolta e molte centinaia di ribelli. La rivolta però continuò, guidata da altri nobili delle regioni del Nord che impegnarono sul mare la flotta spagnola grazie al momentaneo appoggio dell Inghilterra. Intanto i costi della spedizione, che richiedeva un continuo impegno di uomini e risorse, si facevano sempre più insostenibili per le finanze spagnole, tanto che Filippo fu costretto alla seconda dichiarazione di bancarotta (1575). Questo evento determinò il mancato pagamento delle truppe le quali, per ripagarsi, misero a ferro e fuoco Anversa, saccheggiando e uccidendo con feroce violenza. L insofferenza della popolazione verso la monarchia iberica si fece ancora più acuta, ma da quel momento la città non riuscì più a riprendere il suo primato. 495 77636R_0000E01_INTE_BAS@0495.pgs 15.09.2021 15:08

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna