Dai fatti alla Storia - volume 1

L Europa alla ricerca di nuovi equilibri | CAPITOLO 19 LA DEBOLEZZA ECONOMICA Diversi erano i fattori che resero lo Stato politicamente più potente così debole dal punto di vista economico. Il mantenimento della macchina burocratica incideva con forza sulle finanze dello Stato, ma ancor di più pesava il potente apparato militare, necessario a sostenere gli impegni bellici su diversi fronti, dai Paesi Bassi all Inghilterra, dalle Americhe al Mediterraneo, così come era dispendioso scortare le navi cariche di argento provenienti dalle colonie contro gli attacchi dei pirati. Filippo trovò nei banchieri europei, soprattutto genovesi (> C18.5), la disponibilità ad anticipargli il denaro necessario, ma poi fu costretto a ripagarli con i proventi delle miniere americane, al punto che spesso i metalli preziosi non passavano affatto dalla Spagna ma erano ritirati direttamente dai creditori. Pirati francesi attaccano e incendiano una colonia spagnola in America, stampa colorata cinquecentesca. Il frontespizio di questa edizione del romanzo di Cervantes mostra don Chisciotte e il suo scudiero Sancio Panza con le statue dei paladini Amadigi e Orlando, protagonisti in molti poemi cavallereschi, e il ritratto di Dulcinea, una rozza popolana idealizzata dal cavaliere come la dama da amare castamente e alla quale dedicare le sue imprese. PARASSITISMO E IMMOBILISMO SOCIALE Le difficoltà finanziarie d altra parte erano la conseguenza visibile di una debolezza della struttura sociale spagnola, soprattutto per la prevalenza di una nobiltà che costituiva un elemento parassitario del sistema economico spagnolo. I nobili infatti, erano portatori di una mentalità che riteneva un disonore il lavoro e lo sforzo prediligendo, invece, il vivere di rendita. Si determinava, perciò, un evidente distorsione delle dinamiche produttive, visto che la ricchezza che giungeva dalle colonie veniva in gran parte dirottata all estero per pagare i debiti e acquistare beni di consumo di lusso nei paesi produttori. Inoltre, essendo le proprietà dei nobili pressoché esentate dal pagamento di imposte, le tasse erano in larga parte indirette e quindi colpivano i beni di consumo, perciò la pressione fiscale gravava per lo più sui ceti meno abbienti. MENTALIT E CONDIZIONE ECONOMICA Per capire il decadimento della potenza spagnola può essere utile individuare alcuni caratteri tipici della mentalità dell epoca, di cui fu emblema la figura dell hidalgo (> C9.4), un esponente della piccola nobiltà ostinatamente fiero della propria condizione e che si vedeva come un cavaliere pronto a combattere per i valori cristiani. Ma era un immagine profondamente diversa dalla realtà effettiva: queste famiglie aristocratiche, abituate a un certo stile di vita anche quando non potevano più permetterselo, consumavano le loro fortune e, pur sull orlo della povertà, continuavano a inseguire i loro ideali. Un mondo che troverà nel Don Chisciotte di Miguel de Cervantes la sua ironica e tragica espressione letteraria. La presenza di una nobiltà inattiva e tuttavia capace di imporre i suoi modelli influì negativamente su tutto il sistema economico in quanto portò a una progressiva riduzione delle attività commerciali e produttive e quindi a un crescente calo della ricchezza del paese: la borghesia mercantile, i ceti artigianali e la stessa vitalità delle città ne risentirono pesantemente. La Spagna si ritrovò sempre più dipendente dalle forniture provenienti dall estero: a fronte di spese costantemente in crescita lo stesso Filippo fu costretto a dichiarare bancarotta altre due volte, nel 1575 e nel 1596, quando le importazioni di oro e argento americano, toccato il picco più alto, cominciarono a diminuire costantemente fino a dimezzarsi in pochi decenni. 489 77636R_0000E01_INTE_BAS@0489.pgs 15.09.2021 15:07

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna