Dai fatti alla Storia - volume 1

La Chiesa cattolica tra reazione e rinnovamento | CAPITOLO 17 Completato dopo sei anni di duro lavoro, nel 1541, il Giudizio universale fu accolto da grandi consensi ma anche da severe critiche per come era stato trattato il tema sacro, per il drammatico senso di angoscia che trasmetteva e per l eccessiva fisicità dei corpi nudi. Vent anni dopo le critiche divennero esplicite accuse e l Inquisizione si scagliò contro l autore, già vicino al circolo degli spirituali valdesiani, e contro l opera, arrivando a chiederne la distruzione. Michelangelo morì nel 1565 e l anno successivo il suo allievo prediletto, Daniele Ricciarelli (o Daniele da Volterra, 1509-66), si assunse l incarico di ricoprire i nudi per salvare il capolavoro del maestro. Possiamo ricostruire i suoi interventi grazie ad alcuni disegni come quello (sotto a sinistra) realizzato nel 1548 dal pittore Marcello Venusti. aristocratiche verso le figlie femmine per non disperdere il patrimonio familiare. Ciò fece moltiplicare le situazioni di illeciti, abusi e scandali come nel caso della vicenda della Monaca di Monza, narrata in forma romanzata da Manzoni nei Promessi Sposi ma basata su vere cronache del tempo. I poteri religiosi compresero poi l urgenza di evangelizzare in modo più sistematico e coerente le masse incolte, ancora molto presenti specialmente ma non solo nelle campagne. Nei tanti villaggi sparsi nel continente i contadini erano ancora legati a credenze intrise di paganesimo: qui la religione cristiana conviveva con radicate convinzioni superstiziose e magiche. Le istituzioni ecclesiastiche intervennero, inoltre, nel campo delle feste popolari, prima fra tutte il carnevale, per disinnescarne la carica eversiva ereditata dalle antichissime culture precristiane, così come in quello delle processioni e dei pellegrinaggi per dare maggiore risalto ai santi, il cui culto era stato negato dal luteranesimo. Ma l aspetto della vita su cui si concentrò maggiormente il sistema di repressione fu quello relativo alla vita sessuale: cattolici e protestanti ne fecero il centro dell attività di normalizzazione della vita privata e pubblica. In sede di confessione e penitenza il peccato sessuale superò per importanza e gravità quelli solitamente perseguiti (avidità, invidia, superbia...). Anche le opere della letteratura, della pittura e della scultura furono ripulite da qualsiasi minimo accenno alla sessualità. Nei dipinti fu cancellata ogni rappresentazione della nudità: ne fece le spese anche il Giudizio universale di Michelangelo nella Cappella Sistina, i cui corpi nudi furono fatti ricoprire da papa Pio IV. Accadde, inoltre, che opere di illustri letterati furono sottoposte al vaglio degli inquisitori, come avvenne con la Gerusalemme liberata del poeta Torquato Tasso: egli stesso fu preoccupato di ripulire i suoi versi da ogni accenno a modelli sessuali proibiti, al punto da voler riscrivere il poema (Gerusalemme conquistata), con esiti artistici inferiori. 443 77636R_0000E01_INTE_BAS@0443.pgs 15.09.2021 13:58

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna