Dai fatti alla Storia - volume 1

La Chiesa cattolica tra reazione e rinnovamento | CAPITOLO 17 Si riaffermava il peccato originale, trasmesso all uomo sin dalla nascita, che poteva essere cancellato solo attraverso il sacramento del battesimo. I sacramenti venivano confermati nel numero di sette e si ribadiva il fatto che essi agivano in forza del nome di Cristo, perciò non erano invalidati dall eventuale condizione di peccato di chi li amministrava. Altre decisioni riguardarono la riaffermazione del valore della confessione fatta al sacerdote e dell eucarestia, in cui il pane e il vino si trasformavano nel corpo e sangue di Cristo (transustanziazione). Era la vittoria della linea intransigente, quella che papa Paolo III sin dall inizio aveva voluto in opposizione alla linea possibilista sostenuta dall imperatore. ALTRI DECRETI DEL CONCILIO Fra i decreti conciliari ci furono anche altre importanti decisioni, tra cui: l uso del latino nella liturgia e l esclusione del volgare da ogni forma di celebrazione; la conferma dell esistenza del purgatorio come luogo realmente esistente e il connesso valore delle indulgenze per abbreviare le pene delle anime; il culto dei santi e della Vergine ma anche quello delle reliquie, non accettato dai protestanti perché ritenuto una forma di idolatria; l unicità e indissolubilità del matrimonio, con cui si cercava di porre un freno al pericolo della poligamia (la possibilità di avere più mogli), ancora praticata come del resto lo erano il concubinato e l adulterio. LE NORME DISCIPLINARI A questi provvedimenti dottrinali si aggiunsero numerose norme di tipo disciplinare che volevano regolarizzare la vita interna della Chiesa, dando voce alle istanze di riforma cattolica. Queste prescrizioni erano motivate fondamentalmente dalla necessità di dedicare una seria attenzione alla cura delle anime: Una custodia di reliquie (lipsanoteca), nella seicentesca chiesa del Gesù Nuovo, a Napoli, appartenente all ordine gesuita. i preti e i vescovi ebbero l obbligo di predicare alle anime loro affidate; per i vescovi, che spesso avevano l abitudine di non stabilirsi nelle sedi loro affidate, fu prescritto l obbligo di risiedere nelle diocesi assegnate dal papa e di visitare periodicamente le parrocchie che, a loro volta, furono pensate come il centro dell attività religiosa per i sacerdoti e per i fedeli; il celibato e la castità furono considerate condizioni essenziali nella vita di preti e monache per estirpare la diffusa pratica del concubinato e salvaguardare la sacralità della dimensione sacerdotale, contro il tentativo luterano di svalutare la funzione del clero con la dottrina del sacerdozio universale; il clero fu sottoposto a una formazione più sistematica con l istituzione dei seminari, luoghi presso cui i preti studiavano teologia per potere essere preparati a educare cristianamente il popolo, ma anche per opporsi adeguatamente al diffondersi dell eresia protestante. Ai parroci fu affidata anche la tenuta di registri parrocchiali allo scopo di vigilare sugli stati delle anime , ossia raccogliere con precisa costanza i dati sui battesimi e i matrimoni dei fedeli (un registro per le morti verrà stabilito agli inizi del Seicento). 437 77636R_0000E01_INTE_BAS@0437.pgs 15.09.2021 13:58

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna