LA FONTE - Che fare con gli eretici?

La Chiesa cattolica tra reazione e rinnovamento | CAPITOLO 17 LA FONTE Che fare con gli eretici? In seguito alla decisione di Calvino di condannare al rogo il riformatore spagnolo Serveto nel 1553, Castellione si pose tra i primi il problema della tolleranza religiosa. In Europa gli Stati cristiani stavano preparandosi a una lunghissima serie di conflitti in nome della fede, e in questo brano Castellione intuisce quale poteva esserne l esito finale. Tutte le sette ritengono che la loro religione sia secondo la Parola di Dio e dicono che questo è certo. Calvino dice che la sua è sicura, e gli altri, le loro. [ ] Chi sarà il giudice? [ ] Non vi è nulla di sconosciuto a Calvino: parla come se si trovasse in paradiso e scrive enormi tomi per spiegare che quello che dice è assolutamente chiaro. In vista di tutte queste incertezze dobbiamo definire l eretico semplicemente come uno con cui non ci troviamo d accordo. E se si decide di uccidere gli eretici, il logico risultato sarà una guerra di sterminio. Se si debbano perseguitare gli eretici, in R.H. Bainton, La lotta per la libertà religiosa, Il Mulino, Bologna 1963 3 L affresco, realizzato nel XVXVI secolo nel duomo di Bressanone, illustrava ai fedeli l insegnamento evangelico di nutrire i poveri. I MOVIMENTI DI RINNOVAMENTO DELLA CHIESA IL RINNOVAMENTO DELLA VITA DEL CLERO Con l affermazione delle dottrine protestanti si andò rafforzando nella Chiesa cattolica la spinta già presente verso un rinnovamento morale: si moltiplicarono così movimenti, congregazioni, compagnie che si proponevano di tornare alle forme e ai contenuti del cristianesimo delle origini. Quest opera si orientò inizialmente in due direzioni. La prima ebbe come obiettivo la riforma della vita del clero, di cui si condannava l immoralità dei costumi in particolare per le alte gerarchie ecclesiastiche, sempre più interessate ai privilegi, al potere politico e alla ricerca di arricchimento. Nello stesso tempo si guardava con preoccupazione anche a quella parte del basso clero che non rispettava più i voti di povertà, castità e obbedienza ed era spesso indifferente alla cura delle anime. Era sentita, insomma, la necessità di un perfezionamento spirituale dei chierici, a tutti i livelli. L ATTENZIONE VERSO I POVERI E GLI INDIGENTI La seconda direzione di intervento poneva attenzione ai più deboli della società, ai poveri e ai malati, agli indigenti e ai mendicanti che popolavano le contrade d Europa. Si trattava di restaurare il principio cristiano della preferenza per gli ultimi , e a questo scopo sorsero luoghi appositamente dedicati all accoglienza di orfani, miserabili e di tutti coloro che erano esclusi o ai margini della società; si crearono ospedali e centri per l assistenza di donne sole. Protagonisti di questo vasto movimento furono sia laici sia religiosi, mossi dalla fedeltà al messaggio cristiano. LA LOTTA CONTRO L IGNORANZA RELIGIOSA Con il diffondersi delle idee protestanti, a questi due obiettivi se ne aggiunse un terzo: l insegnamento della dottrina cristiana. Era un esigenza che emergeva da una semplice constatazione: tra i fedeli vi era una diffusa ignoranza in materia religiosa, sia per il persistere di residue convinzioni precristiane, sia per la pessima formazione teologica di gran parte del basso clero. 431 77636R_0000E01_INTE_BAS@0431.pgs 15.09.2021 13:57

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna