MI PREPARO ALL’ORALE

C16 | MI PREPARO ALL ORALE [ MARTIN LUTERO E LA RIFORMA > 16.1 L esigenza di riformare la Chiesa secondo i principi evangelici aveva destato una nuova spiritualità, espressa nei movimenti di assistenza a poveri e malati o in grandi figure dell umanesimo cristiano. Fonte di scandalo fu il principe Alberto di Hohenzollern: volendo acquisire un secondo vescovato, che non poteva avere, lo ottenne pagando al papa una somma enorme. Per rifarsi avviò una diffusa vendita di indulgenze, un commercio immorale e scandaloso. > 16.2 A dare voce alle proteste fu nel 1517 il monaco tedesco Martin Lutero attraverso la presentazione pubblica di 95 tesi a Wittenberg. Lutero aveva elaborato il suo pensiero attraverso la lettura di san Paolo, convincendosi che solo la fede in Dio può portare alla salvezza eterna: la giustificazione per fede. Riteneva quindi insensato che il cristiano potesse ottenere la grazia tramite le indulgenze e criticò il potere del papa e del clero di rimettere le pene. Era l inizio di quella che fu poi chiamata Riforma protestante. > 16.3 Il papa minacciò di scomunicare Lutero per le sue affermazioni. Nelle opere che scrisse per fissare il suo pensiero, Lutero sostenne la centralità della Sacra Scrittura quale guida del credente, il sacerdozio universale, la validità di due soli sacramenti: eucarestia e battesimo. Da queste posizioni conseguiva che la mediazione del clero non era più necessaria alla salvezza. Lo stesso potere temporale del papa era messo in discussione mentre Lutero affidava al potere politico la protezione delle chiese protestanti. La stampa si rivelò un potente strumento per la diffusione delle idee di Lutero. La rottura definitiva con Roma si consumò quando arrivò la scomunica papale che Lutero bruciò pubblicamente. ] Audio RIPASSO Convocato a Worms davanti a Carlo V, egli non ritrattò le sue posizioni e fu salvato solo dall intervento del suo protettore, il principe Federico. LA RIFORMA E LE RIBELLIONI > 16.4 La ribellione di Lutero si nutrì dell appoggio di signori feudali, piccola nobiltà e contadini. Tutti avevano come nemico la Chiesa di Roma. In due circostanze si verificarono ribellioni di chiara natura sociale collegate allo spirito innescato dalla Riforma. La prima si ebbe nel 1522 con la rivolta dei cavalieri della piccola nobiltà feudale. La seconda, di maggior portata, fu la ribellione dei contadini nel 1524 che portò grave agitazione in varie regioni tedesche. Entrambi i casi videro la sconfitta dei ribelli. IL RICONOSCIMENTO E LA DIFFUSIONE DELLA RIFORMA > 16.5 Lutero si schierò contro i ribelli invocando l intervento del potere politico a difendere le chiese luterane, mentre il teologo Melantone si occupò della loro organizzazione dottrinale. L imperatore Carlo V, dopo aver tentato di fermare il dilagare della Riforma con una dieta ad Augusta nel 1530, dovette ricorrere a soluzioni militari contro gli eserciti dei principi protestanti. Tuttavia nel 1555 con la pace di Augusta i protestanti ottennero di poter professare liberamente la propria fede, in base al principio del cuius regio eius religio. > 16.6 La Riforma si diffuse in Europa assumendo differenti forme, come avvenne a Ginevra con Giovanni Calvino, fautore di una società teocratica basata sulla dottrina della predestinazione, mentre in Inghilterra si costituì, per ragioni politiche, la Chiesa anglicana di Enrico VIII, il cui scopo era liberarsi della tutela della Chiesa di Roma e acquisirne i beni. 77636R_0000E01_INTE_BAS@0424.pgs 15.09.2021 14:03

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna