Dai fatti alla Storia - volume 1

La Riforma protestante | CAPITOLO 16 il mondo contadino, che subiva lo sfruttamento congiunto da parte sia dei signori feudali, grandi e piccoli, sia della Chiesa attraverso l imposizione di vari tributi; la bassa nobiltà, sempre più emarginata dalla realtà politica dell Impero e ridotta quasi in povertà, che trovava, nell attacco alla Chiesa, l occasione di una rivalsa economica. In sostanza, si era creata una sorta di concorde lotta contro lo stesso nemico, che accomunava insieme forze sociali differenti e in conflitto tra loro, ma legate da un comune senso di appartenenza alla nazione germanica. Tutto questo avveniva in un contesto politicamente frammentato: da un lato il potere imperiale in difficoltà rispetto ai potentati locali (principi e città), pronti a sfruttare ogni occasione favorevole per ritagliarsi spazi di autonomia, dall altro le tensioni sociali all interno del mondo urbano (tra ricchi mercanti e operai) e del mondo rurale (tra nobili e contadini). Questa situazione era motivo di forti instabilità e lasciava presagire esiti esplosivi. La Riforma, per la sua carica egualitaria e la sua spinta contro il potere di Roma, divenne il canale e la giustificazione per movimenti di rivolta e opposizione. Lucas Cranach il Vecchio, Ritratto di Katharina von Bora, 1529. Iconoclastìa Dottrina che predica la distruzione delle immagini. Nata nell VIII secolo nell Impero bizantino, si fonda sulla proibizione del culto delle immagini sacre perché ritenuto una forma di idolatria. Oggi il termine si usa anche per indicare chi si scaglia contro credenze e valori comunemente condivisi. IL CONTRASTO TRA LUTERO ED ERASMO Anche Erasmo da Rotterdam inizialmente seguì con favore l opera di Lutero. Come lui, anche Erasmo riteneva necessario che i fedeli leggessero direttamente la Bibbia, come lui criticava il culto delle reliquie, le pratiche superstiziose e i guadagni della Chiesa. Queste convinzioni comuni fecero pensare che Erasmo avesse simpatie per la dottrina luterana. C erano invece ragioni di fondo che differenziavano le loro posizioni, in primo luogo la volontà da parte di Erasmo di non provocare fratture all interno del mondo cristiano. Ma la divergenza più profonda, e insanabile, fu di origine religiosa: la questione del libero arbitrio. Erasmo, infatti, non accettava la tesi di Lutero che la salvezza si potesse ottenere solo per opera di Dio, perché in tal modo l uomo avrebbe perso il senso della responsabilità personale e quindi ogni motivazione a perfezionare se stesso. Alla pessimistica visione luterana dell uomo come irrimediabilmente corrotto dal peccato originale Erasmo contrapponeva i principi umanistici della dignità e grandezza umana e della libertà di scelta, in questo caso tra il bene e il male. Erasmo espose le sue idee nell opera De libero arbitrio (1524); Lutero gli rispose attaccandolo violentemente con un altro libello, il De servo arbitrio (1525), in cui riaffermava la sua sfiducia nella natura umana. La rottura fra i due era definitiva. LA RADICALIZZAZIONE DEL LUTERANESIMO Nel frattempo la diffusione delle idee luterane creava altre gravi spaccature, come avvenne con le prese di posizione radicali di un seguace di Lutero, il teologo Andrea Carlostadio (1480 ca.-1541), che già nel 1521 proponeva l abolizione del celibato dei preti e delle immagini sacre (iconoclastìa). Quando Lutero rientrò a Wittenberg fu spaventato da questi sconvolgimenti e prese posizione contro ogni forma di radicalismo. In realtà lui stesso, coerentemente con il principio del sacerdozio universale, sostenne l abolizione degli ordini ecclesiastici e, dopo avere abbandonato la tonaca, nel 1525 prese in moglie una ex suora, Katharina von Bora. Ma altre situazioni di grave contrasto e violenza si andarono delineando e videro protagonisti la piccola nobiltà e i contadini, ognuno con differenti motivi di insoddisfazione. 413 77636R_0000E01_INTE_BAS@0413.pgs 15.09.2021 14:01

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna