Dai fatti alla Storia - volume 1

Lotte per il dominio europeo | CAPITOLO 15 Tiziano, Ritratto di Carlo V con il cane, 1533 ca. Le forze ottomane e francesi assediano Nizza, miniatura ¬ C $ D © giannizzero di origine bosniaca che fu politico, matematico e artista. L unico Stato che manteneva ancora una sostanziale indipendenza era Venezia. Ma questa libertà aveva un costo: abbandonare ogni aspirazione a voler giocare un ruolo da protagonista. Alla solida oligarchia che governava la Repubblica veneziana appariva ormai chiaro che la neutralità era la strategia migliore da seguire, vista la forza delle potenze straniere, in modo da evitare conflitti dannosi per i suoi traffici commerciali e potersi concentrare sulla difficile situazione nel Mediterraneo. La realtà politica di quegli anni presentava dunque un Italia sottoposta alla politica imperiale. Ogni Stato sembrava preoccupato solo di garantire la propria esistenza, cercando magari qualche ampliamento territoriale ma sempre in ambiti locali, mentre le grandi monarchie europee stavano dando una nuova configurazione al continente. In Italia restava invece ancora vivo un valido tessuto economico, anche se si avvertivano i primi segni di flessione rispetto alla grande floridezza dei decenni precedenti. E soprattutto continuava il fiorire della cultura, con lo sfarzo delle corti rinascimentali e le eccellenze creative di autori come Tiziano, Michelangelo, Leonardo. LE MANOVRE DI FRANCESCO I CONTRO L IMPERO Anche se l accordo di Bologna aveva imposto una certa stabilità, tuttavia il fronte italiano era sempre per Carlo V motivo di preoccupazione, sia per i continui intrighi che caratterizzavano le vicende della penisola sia per le mire di Francesco I, che non aveva mai davvero abbandonato le sue ambizioni sul ducato milanese. Il re francese voleva infatti riprendere l iniziativa e stava cercando di trovare occasioni per ostacolare la politica di Carlo. In particolare, si aprirono per lui due opportunità. La prima riguardò la questione protestante in Germania, dove nel 1531 alcuni principi e città che avevano aderito alla Riforma si erano coalizzati in una lega militare, detta di Smalcalda, per difendere la loro fede e soprattutto l autonomia politica rispetto all Impero. Approfittando della loro ostilità verso l imperatore, Francesco I si affrettò ad appoggiare i rivoltosi, nonostante fosse cattolico. La seconda, ancora più grave da un punto di vista religioso, fu l alleanza con il sultano turco Solimano I che in quegli anni, come vedremo, stava seriamente minacciando l Impero di Carlo sia sul fronte orientale sia nel Mediterraneo. Francesco, pur essendo re cristianissimo , non esitò a sostenere l infedele sovrano musulmano per contrastare l Asburgo. Fu in seguito a questa alleanza che avvenne l assedio di Nizza, attuato da forze francesi e ottomane contro il Ducato di Savoia e l Impero nel 1543. 391 77636R_0000E01_INTE_BAS@0391.pgs 15.09.2021 14:06

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna