4 LO "SCAMBIO" FRA EUROPEI E AMERINDI

Le Americhe: dalla scoperta alla conquista | CAPITOLO 14 4 LO SCAMBIO FRA EUROPEI E AMERINDI LA DEVASTAZIONE OPERATA DAGLI EUROPEI L incontro-scontro fra gli europei e gli abitanti del nuovo continente ebbe evidenti conseguenze. Attraverso le fasi della conquista, prima, e della sistemazione coloniale, dopo, gli europei portarono uno sconvolgimento del mondo americano. Si possono indicare almeno quattro punti chiave di questo sconvolgimento: la spoliazione delle ricchezze naturali e materiali; l asservimento e lo sfruttamento delle popolazioni; la devastazione delle culture locali; il crollo demografico degli amerindi. Si trattò di un vero e proprio scontro fra civiltà e visioni del mondo. L incapacità di capirsi reciprocamente, per l enorme differenza di coordinate culturali che nulla avevano in comune, determinò l incomprensione più totale fra le due parti, come abbiamo visto nel caso di Atahualpa e Pizarro. Gli europei restavano colpiti da questi selvaggi quasi allo stato di natura (> A ), immersi in paesaggi naturali di straordinaria bellezza e con forme di vita molto distanti da quelle APPROFONDIAMO CONCETTI E IDEE IL MITO DEL SELVAGGIO La scoperta del Nuovo mondo fu sicuramente un momento decisivo nello sviluppo della cultura europea, costretta a mettere in discussione la sua tradizionale concezione dell uomo e della civiltà. Non solo entrò in crisi la concezione geografica antica e medievale, ma furono messe in discussione anche le tradizionali scale di valori. Al centro dei resoconti lasciati da testimoni, esploratori, missionari fu posta la figura del selvaggio , dell uomo cioè non ancora toccato dalla tradizione culturale e europea: e se alcuni viaggiatori ne mettevano in evidenza videnza caratteristiche negative, fino ad affermare che essi erano inferiori per natura tura e addirittura non potevano essere considerati uomini, altri insistevano invece sulle caratteristiche estremamente positive del selvaggio : la sua bontà natuturale, la sua vita secondo natura, ra, l organizzazione felice della società in cui viveva. IL BUON SELVAGGIO Nasceva, così, il mito del buon n selvaggio , contrapposto polemicamente all uomo europeo, corrotto dalla civiltà; in questa sta prospettiva la stessa nozione europea di barbarie entrava in discussione. Il primo a ritenere che il diverso avesse una sua dignità di uomo, senza essere sottoposto ai pregiudizi e ai modelli precostituiti, fu il filosofo francese Michel de Montaigne (1533-92). Egli sostenne che non è possibile giudicare i costumi altrui sulla base dei propri, pena l incomprensione, né considerare barbaro ciò che non corrisponde al proprio modo di pensare. mito del buon selvaggio attraversò la cultura Il mi europea nei secoli seguenti. Particolare rilievo e assunse nella riflessione del filosofo svizzero Jean-Jacques Rousseau (1712-78) che, in polemica contro le dottrine del suo tempo che ch esaltavano la civiltà e il progresso, descrisse i primi uomini come esseri viventi in un ipotetico p stato di natura: la vita dei selvaggi non conosceva proprietà privata e quindi né la disuguaglianza né prop la sopraffazione tipiche della società civilizzata. so Il mito mit tramontò verso la metà del Settecento con l affermarsi di una rinnovata coscienza europea più l affe disponibile ad accettare il concetto di rispetto deldispo l altro e la convivenza di più culture nel mondo. l altr Un sacerdote indigeno. Approfondisci gtvp.it/21storia01-28 371 77636R_0000E01_INTE_BAS@0371.pgs 15.09.2021 15:40

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna