Dai fatti alla Storia - volume 1

L Europa alla scoperta del mondo | CAPITOLO 13 LA CINA DEI MING Quando i portoghesi arrivarono in Cina era da tempo fallito il tentativo di Tamerlano di aggregare le numerose entità territoriali asiatiche (> C9.6). La Cina si era anzi liberata dalla dominazione mongola con la dinastia Ming, giunta al potere nel 1368 con l imperatore Hongwu (1328-98). La sua politica si rivolse verso due ambiti: ridare vigore alla tradizione nazionale dello Stato, riprendendo i principi del confucianesimo, la dottrina morale e religiosa fondata da Confucio nel VI secolo a.C., che sosteneva la necessità di sottomettersi alle autorità, prima fra tutte quella dell imperatore. La figura del sovrano cominciò a essere sacralizzata e il suo potere assolutizzato; la fede divenne così un sistema per tenere unito il vasto impero cinese sotto un unico potere; riformare l economia con la distribuzione di terre ai contadini, secondo un vasto progetto di rinnovamento dell agricoltura, e rendere più efficace l amministrazione. Sotto la dinastia Ming in Cina l arte della lavorazione della porcellana smaltata produsse oggetti di grande bellezza, che presto conquistarono anche i mercanti occidentali. Un tratto della Grande Muraglia. I risultati si videro all inizio del Quattrocento con un miglioramento della condizione economica generale e la crescita della popolazione. Un altro imperatore Ming, Yongle (1359-1424), portò la capitale a Pechino (Beijing) per tenere meglio sotto controllo la pressione mongola a nord del paese, portando a termine la millenaria costruzione della Grande Muraglia, un poderoso sistema di fortificazione e difesa lungo circa 8000 chilometri. All imperatore si deve anche la costruzione della Città proibita, il maestoso palazzo imperiale che tendeva a esaltare l inaccessibilità del sovrano e il suo potere assoluto. Negli stessi anni in cui gli europei stavano avviando le esplorazioni geografiche, all inizio del Quattrocento anche la Cina si aprì a spedizioni marittime verso l Oceano Indiano e il Golfo Persico per intrattenere rapporti diplomatici e ampliare gli scambi commerciali. In realtà questi ultimi non furono mai considerati fra le attività principali dell impero, come dimostra il fatto che non si sviluppò un attivo ceto mercantile simile a quello dell Europa. La dinastia Ming si indirizzò anzi progressivamente verso una sostanziale chiusura, favorendo il ruolo dei mandarini , i prestigiosi funzionari dello Stato dotati di un forte ascendente sociale oltre che di un notevole potere politico. Questo processo involutivo probabilmente fu l esito, secondo gli studiosi, della dottrina confuciana che privilegiava la tradizione sulle innovazioni, scoraggiando possibili trasformazioni sociali. 349 77636R_0000E01_INTE_BAS@0349.pgs 15.09.2021 13:50

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna