Dai fatti alla Storia - volume 1

DAI FATTI ALL LA STORIA H La posizione del senato di Venezia rispetto alla minaccia ottomana Il senato di Venezia, venuto a conoscenza della conquista ottomana di Costantinopoli con circa un mese di ritardo rispetto all evento, scrisse una lettera al papa Niccolò V il 30 giugno 1453, nella speranza di poter ancora contrastare i turchi. In essa evidenziava la minaccia che la religione cristiana fosse annientata a opera degli ottomani. La lettera si concludeva con la richiesta al papa di inviare navi a Costantinopoli, assicurando che anche Venezia avrebbe dato il suo contributo. Sappiamo con certezza attraverso vari canali d informazione che il Turco, persecutore della croce, il giorno 28 maggio da poco trascorso, dopo una durissima battaglia, ha ridotto in proprio potere la città di Pera1, ha ucciso barbaramente a fil di spada tutti i cristiani dai sei anni in su, e il giorno seguente, il 29, si è impadronito del porto di Costantinopoli [ ]. Un tal fatto, clementissimo Padre, è da giudicare di estrema importanza e gravità, perché riguarda la situazione e la sopravvivenza di tutta la cristianità [ ]. Ciò malgrado, noi non vogliamo passare sotto silenzio che da non pochi anni in qua abbiamo fatto presente che la potenza terrestre dei Turchi è riuscita a far sue così tante forze e a conquistare così tanti domini da essere ben difficile e assai duro poter loro resistere, come ci si è resi conto attraverso diverse esperienze. [ ] Se il Dio nostro misericordioso, vostra Santità, e le altre potenze cristiane non offrono al più presto il loro aiuto contro questo male pestilenziale, graverà su tutta quanta la religione cristiana la minaccia di un totale annientamento [ ]. La caduta di Costantinopoli, II. L eco nel mondo, a cura di A. Pertusi, Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, Milano 1976 Pera: (o Galata) centro a nord di Costantinopoli, sulle rive del Corno d Oro, dove risiedevano i genovesi. In realtà Pera arrendendosi ottenne un trattamento di favore, una certa autonomia e libertà di commerciare. 1 I L assalto nel nome di Allah Il cronista turco Tursun Bey ha descritto con precisione le vicende dell assalto ottomano alla città di Costantinopoli non dimenticando, a fianco delle annotazioni militari, di sottolineare il richiamo al fattore religioso con riferimenti espliciti ad Allah. Giunto dinnanzi alla fortezza, mentre suonavano i tamburi della vittoria, il Sovrano1 proclamò: Con l aiuto di Dio l Altissimo al sacco! . Iddio è più grande. Prima di tutto spinsero avanti i messaggeri di morte e i corrieri di distruzione, ovvero i cannoni che avevano preparato. Ancor prima che gli infedeli attoniti si riprendessero dai colpi di cannone, fu suonata l arpa della guerra e i gazi 2, urlando come leoni ruggenti: Allah! Allah! , dalla loro posizione si lanciarono all assalto. Proprio in quel mentre dalle nuvole di archi cominciò a piovere una pioggia di frecce. [ ] In breve, colpi di cannone, proiettili di moschetto e di falconetto3, frecce, dardi e strali di balestra volavano da dentro e da fuori più numerosi delle gocce di pioggia ad aprile. Quando partivano e si impennavano erano simili al messaggero della preghiera dei giusti; nello scendere e precipitare giù erano come disgrazia decretata dal cielo. Tursun Bey, La conquista di Costantinopoli, Mondadori, Milano 2007 1 2 3 Sovrano: Maometto II. gazi: termine che designa i combattenti per la fede. falconetto: cannone di piccolo calibro. 326 77636R_0000E01_INTE_BAS@0326.pgs 15.09.2021 13:00

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna