LA FONTE - La libertà dell’uomo

Una nuova cultura per la modernità: Umanesimo e Rinascimento | CAPITOLO 12 cultura classica e vita civile. Sostenuti da esempi di alto valore morale tratti dal mondo classico, gli umanisti esaltarono la figura del cittadino che, impegnato nell assolvimento dei suoi doveri, contribuisce validamente alla vita collettiva. Anche quando, con l avvento del potere signorile, si iniziarono a restringere gli spazi di autonomia stabiliti dagli ordinamenti comunali, la voce di questi intellettuali riuscì a farsi sentire difendendo, come nel caso di Coluccio Salutati (1331-1406) e Poggio Bracciolini (1380-1459) a Firenze, le istituzioni repubblicane. Grazie al contributo di quei pensatori e studiosi fu possibile cominciare a spezzare pregiudizi e mentalità persistenti, aprendo opportunità nell ambito della scienza, della politica, del pensiero, ma anche dell agire pratico, che sarebbero state fondamentali per le epoche successive. In questa miniatura quattrocentesca Coluccio Salutati è rappresentato come uomo di lettere, dedito ai libri e allo studio. L UOMO PROTAGONISTA DELLA STORIA Liberato dai vincoli che lo racchiudevano in una dimensione tutta ultraterrena, ora l uomo poteva agire liberamente e manifestare le sue qualità migliori, nei vari ambiti dell esistenza: nelle arti e nella tecnica, nelle scienze e nella politica. E acquisendo la libertà, l uomo diventava responsabile della propria vita: attraverso la conoscenza delle arti e delle tecniche si sentiva in grado di dare ordine al mondo e alla natura. La convinzione di poter influire sul proprio destino originò anche una nuova concezione della storia, divenuta lo spazio di azione dell uomo nel mondo. Non a caso tale pensiero si consolidò nella Firenze delle libertà comunali. Il contesto storico-culturale della città, caratterizzato dalla presenza di un dinamico ceto imprenditoriale, finanziario e artigianale, unito allo straordinario fiorire delle lettere con Dante prima e Petrarca poi, aveva fatto emergere nuovi bisogni, spesso in contrasto con la precedente epoca. Ciò consentì la spinta verso una mentalità più dinamica nei confronti dell agire storico, che trovò proprio nella situazione fiorentina ampi spazi di realizzazione, favorendo il progredire delle nuove proposte culturali. In realtà, le drammatiche condizioni politiche che affliggevano gli Stati italiani, estenuati da lotte intestine mentre si profilavano invasioni e domini stranieri (> C11), contraddicevano le aspirazioni degli umanisti. Pur consapevoli di ciò, essi tuttavia riuscirono ad affermare, nelle corti d Italia e d Europa, la loro cultura raffinatissima. LA FONTE La libertà dell uomo In un opera significativamente intitolata Sulla dignità dell uomo, l umanista Giovanni Pico della Mirandola attraverso un immaginario dialogo tra Dio e Adamo esalta la condizione di totale libertà dell essere umano, che la volontà divina ha messo in grado di diventare artefice del proprio destino. T ho collocato nel mezzo del mondo perché d intorno più comodamente tu vegga quello che esiste nel creato. Non ti facemmo né celeste né terreno né mortale né immortale, perché tu stesso, quasi libero e sovrano artefice del tuo destino, ti scolpissi in quella forma che avrai preferita. Potrai degenerare in quelle inferiori che sono brute; potrai, per decisione dell animo tuo, rigenerarti nelle superiori che sono divine . De hominis dignitate, Le Monnier, Firenze 1941 305 77636R_0000E01_INTE_BAS@0305.pgs 15.09.2021 13:02

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna