Dai fatti alla Storia - volume 1

Le lotte per il predominio in italia | CAPITOLO 11 Il primo disegno, realizzato intorno al 1515 e attribuito al Maestro de la Ratière, è considerato una rappresentazione della battaglia di Marignano. In evidenza sono le batterie di artiglieria, decisive per la vittoria dei francesi (a destra, identificati dal giglio dorato in campo blu) e dei veneziani contro la temibile fanteria svizzera (a sinistra, con le insegne dei vari cantoni). Il disegno in basso, opera di Urs Graf, un artista svizzero che combatté a Marignano, mostra un lato poco eroico della guerra: nemici impiccati, soldati morti depredati dei vestiti e lasciati in pasto ai corvi. il papa convocando un concilio a Pisa. Giulio II rispose convocando un altro concilio a Roma per svuotare di forza quello pisano. Sul piano militare, nel 1512 le milizie svizzere riuscirono a cacciare i francesi dal Ducato di Milano e a riportare al potere gli Sforza con Massimiliano, figlio di Ludovico il Moro. Nello stesso anno la Repubblica di Firenze, rimasta la sola alleata dei francesi, fu restituita ai Medici grazie all intervento degli spagnoli che posero Giuliano, ultimo figlio di Lorenzo il Magnifico, a capo della città. Ancora una volta, in sostanza, le sorti delle vicende italiane erano state determinate dalle manovre politiche e dalle operazioni militari delle potenze straniere. Lo Stato pontificio, che aveva tenuto in mano le redini della penisola con le alleanze costruite secondo la sua convenienza, era riuscito a fermare la potenza francese ma si trovava ora di fronte a una sostanziale egemonia spagnola sull Italia: nessuno Stato italiano era in grado di esprimere una volontà politica autonoma. LA RICERCA DELLA PACE Con la morte di Giulio II nel 1513 e di Luigi XII due anni dopo si chiuse un altra fase delle vicende italiane. Emerse in quel contesto in Italia la figura del nuovo pontefice, Giovanni de Medici, figlio del Magnifico, che assunse il nome di Leone X (1513-21). Facendosi quasi erede della politica di suo padre, orientata a trovare i giusti equilibri nel difficile contesto italiano ed europeo, il nuovo papa si impegnò a cercare, oltre a vantaggi per la sua famiglia e per Firenze, i modi per bilanciare le ambizioni di Francia e Spagna sull Italia. LA DISCESA DI FRANCESCO I Alla morte di Luigi XII (1515) era salito al trono di Francia, appena ventunenne, Francesco I (1494-1547). Spinto dal proposito di seguire le orme dei suoi predecessori in politica estera, il monarca francese non esitò a manifestare la volontà di riacquisire il potere perduto in Italia. A capo di un esercito di oltre 50 000 soldati, come difficilmente si era visto fino ad allora, nell estate del 1515 egli scese in Italia portando con sé i migliori cavalieri delle più titolate famiglie francesi. A questo esercito si aggregarono le milizie veneziane e con tali straordinarie forze il re affrontò in battaglia a Marignano (oggi Melegnano), nei pressi di Milano, gli eserciti riuniti di Spagna, Impero e Ducato di Milano. Questi nulla poterono contro la potenza di fuoco franco-veneziana: neanche le temute truppe svizzere, che si erano insediate in Lombardia, come abbiamo visto, dopo il ritorno degli Sforza al ducato milanese, riuscirono a opporsi validamente e nell arco di due giorni dovettero piegarsi. Quella che fu definita la battaglia dei giganti sembrò segnare un punto fermo nelle vicende politiche e territoriali italiane. 293 77636R_0000E01_INTE_BAS@0293.pgs 15.09.2021 14:51

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna