4 UN EQUILIBRIO PROVVISORIO

SEZIONE B | LA TRANSIZIONE ALLA MODERNIT te orientata a porre la propria supremazia su parte dell Italia centrale e non rappresentava semplicemente un velleitario tentativo di risistemare la carta politica dello Stato pontificio. Fu proprio il rischio che egli potesse assumere un potere eccessivo a provocare la reazione allarmata di quegli stessi condottieri che lo stavano aiutando nell impresa. La congiura che essi ordirono contro il Borgia fallì; il Valentino si vendicò mettendoli a morte e riprese le sue conquiste. RICAPITOLANDO 1 Qual era lo scopo della discesa di Luigi XII in Italia e quali accordi strinse con la Spagna? 2 Su quali territori tentò di imporre la propria egemonia Cesare Borgia? 3 Fin dove giungevano i territori della terraferma della Repubblica di Venezia? E IL SUO FALLIMENTO Ormai la sorte sembrava spalancare la strada al successo di Cesare Borgia quando accadde l evento che mise fine al suo sogno: la morte, nell agosto del 1503, del papa Alessandro VI, vero sostenitore e protettore del figlio. Il successore papa Giulio II (1503-13), membro della famiglia Della Rovere, irriducibile avversaria dei Borgia, fu determinato nel colpire il Valentino e nel riprendere nelle proprie mani la direzione dello Stato della Chiesa. Cesare Borgia fu catturato ma riuscì a fuggire, cercando rifugio in Navarra dove morì combattendo con l esercito navarrese nel 1507. 4 Milano Agnadello DOVE Raffaello, Ritratto di Giulio II, 1511-12. Raffaello fu uno degli artisti che il papa chiamò per abbellire Roma e i palazzi vaticani. UN EQUILIBRIO PROVVISORIO IL RIDIMENSIONAMENTO DI VENEZIA La caduta del Valentino riaprì i giochi sul territorio italiano. La prima potenza a muoversi fu Venezia, nel tentativo di espandersi verso quelle terre romagnole che Cesare Borgia aveva sottomesso. Questo piano era in contrasto con il progetto di Giulio II, deciso a riaffermarvi il dominio pontificio. Il papa intraprese perciò una serie di accordi diplomatici in funzione antiveneziana da cui ebbe origine la Lega di Cambrai (1508). I componenti di questa alleanza, che raccoglieva, oltre alla Chiesa e a diversi Stati italiani (ma non Firenze), l Impero, la Francia e la Spagna, si posero come obiettivo la spartizione dei domini di terraferma della Serenissima e il ridimensionamento, se non addirittura la cancellazione, della potenza veneziana. Nella battaglia di Agnadello (1509) Venezia subì una pesantissima sconfitta a opera delle truppe alleate, seguita dalla spartizione dei suoi possedimenti. Solo il concreto sostegno delle popolazioni del contado e dei ceti popolari salvò Venezia da una definitiva caduta. Furono loro a dimostrare fedeltà alla Repubblica opponendosi sia allo straniero ma anche ai signori locali che approfittando della situazione situ tentavano di liberarsi dal giogo veneziano. Questa sconfitta segnò la fine di d ogni progetto di espansione sulla terraferma per Venezia che perse in Puglia, oltre che in Romagna e nel Polesine (la fascia del anche i possedimenti p lungo l ultimo tratto del Po, preziosa per le sue saline), e fu costretta a Veneto lu ridimensionare le aspirazioni di potenza. ridimens LA LEGA DEL PAPA CONTRO LA FRANCIA A questo punto Giulio II, che non esitato a ricorrere ad alleati stranieri per sistemare le vicende italiane, si aveva es che il crollo di Venezia sarebbe stato a esclusivo vantaggio della rese conto co Francia e decise di rompere l alleanza per costituirne una nuova in funFr zione antifrancese, chiamata Lega santa (1511), all insegna del grido fuori i barbari . Si unirono al pontefice Venezia, l Inghilterra, la Spagna, l Impero e la Confederazione svizzera, tutti decisi a combattere le ambizioni di Luigi XII. b La reazione del sovrano francese fu particolarmente forte: egli non solo fece occupare Bologna alle sue truppe, ma tentò anche di deporre 292 77636R_0000E01_INTE_BAS@0292.pgs 15.09.2021 14:51

Dai fatti alla Storia - volume 1
Dai fatti alla Storia - volume 1
Dal Medioevo all’Età moderna